L’episodio, documentato da immagini andate in onda su un’emittente locale, si è verificato a Lecce

pronto-soccorso-responsabile-civileLecce, Pronto soccorso dell’Ospedale Vito Fazzi. Le immagini realizzate da uno dei presenti e andate in onda sull’emittente salentina Telerama documentano uno uomo a terra, steso sul pavimento della sala accettazioni, che si contorce per il dolore, lamentandosi e chiedendo aiuto. Intorno ci sono decine di persone. Qualcuno cerca di dargli conforto, altri cercano di chiamare soccorso e protestano contro il mancato intervento del personale sanitario.

Sull’episodio, che si è verificato la sera dello scorso sabato, l’Asl di Lecce ha aperto un’inchiesta, anche in seguito alle sollecitazioni del presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, che ha invitato a fare chiarezza su quanto accaduto.

Secondo quanto riportato dai media sarebbe trascorsa circa un’ora prima che l’uomo, un 40enne in preda a una colica renale, venisse soccorso. La tesi è stata smentita dalla Asl che, secondo una prima analisi dei dati registrati sui sistemi telematici del 118 e del Pronto Soccorso, ha evidenziato come sarebbero trascorsi solo 22 minuti dal momento in cui il paziente ha rifiutato il trasporto all’Ospedale di Copertino all’orario di assegnazione del codice verde in Pronto Soccorso, dove lo stesso sarebbe giunto con mezzo proprio. L’uomo, infatti, non ha voluto recarsi presso un altro nosocomio, nonostante fosse stato avvertito dal personale sanitario che il Pronto soccorso di Lecce era in affanno e difficilmente sarebbe stato visitato in fretta.

Secondo il direttore dell’Unità dell’Ospedale, non appena gli infermieri si sono resi conto delle condizioni dell’uomo hanno utilizzato una barella per trasportarlo in sala, dove gli è stato iniettato un calmante. In totale, quindi,  il caso si sarebbe risolto in poche decine di minuti, “un tempo tutto sommato ragionevole per un codice verde in un pronto soccorso che in quelle ore ha smaltito 36 pazienti e quattro ambulanze”.

Sono state inoltre smentite le voci secondo cui qualcuno all’interno dell’Ospedale avrebbe etichettato l’uomo come un tossico recidivo su cui non c’era necessità di intervenire. “ll soggetto non era ancora stato sottoposto a triage, non sapevamo chi fosse e di cosa soffrisse”, ha affermato il direttore che, tuttavia, si è scusato con il paziente per l’attesa, sottolineando come venga fatto il possibile per diminuire i tempi, nonostante si lavori in situazioni difficili, soprattutto nel fine settimana. quando ai soccorsi quotidiani si aggiungono le emergenze determinate dagli incidenti stradali e dai casi sempre più numerosi di coma etilico.

L’Azienda sanitaria ha fatto inoltre sapere di aver disposto un supplemento d’indagine per verificare con esattezza e in maniera circostanziata lo svolgimento dei fatti; a tal fine è previsto un ulteriore approfondimento ascoltando le versioni del personale interno. Si cercherà di ascoltare anche le testimonianze dei pazienti presenti sabato sera nel Pronto Soccorso, “pur di sgombrare la vicenda da ogni dubbio e chiarire eventuali responsabilità”.

- Annuncio pubblicitario -

LASCIA UN COMMENTO O RACCONTACI LA TUA STORIA

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui