In audizione alla Camera, la Federazione dei medici presenta la propria ‘ricetta’ per regolare l’accesso ai corsi universitari ribadendo il proprio no all’abolizione del numero chiuso per Medicina

Mettere in atto una corretta programmazione per garantire a ogni medico che si laurea una borsa di specializzazione o di formazione in Medicina generale. Questa posizione presentata dalla Federazione dei medici in audizione alla Camera su alcune proposte di legge che si propongono di regolare l’accesso ai corsi universitari.

Tra queste, l’abolizione del numero chiuso per la Facoltà di Medicina e Chirurgia. Una misura che, secondo la FNOMCeO, non farebbe altro che ingrossare all’inverosimile l’’imbuto formativo’, che già oggi imprigiona 10mila giovani medici. Professionisti a cui è negata la prosecuzione della formazione post-laurea, in una situazione di “limbo” fatta di sostituzioni di Medicina generale e di continuità assistenziale. Il tutto senza possibilità di progressione di carriera e senza certezze nell’assunzione. In assenza di un titolo specialistico, infatti, si è “condannati” a non partecipare ai concorsi pubblici.

Anche lo slittamento dello sbarramento dopo il primo anno, peraltro, non farebbe altro che illudere i giovani.

Per la Federazione occorre, invece, modificare i test di accesso, rendendoli più mirati alle materie di studio, e calibrandoli su argomenti ai quali gli studenti si siano già approcciati durante gli ultimi anni delle superiori. E’ necessario, inoltre, promuovere il recupero delle borse di studio abbandonate durante il percorso formativo.

Questa la proposta presentata davanti alla Commissione Cultura, Scienza e Istruzione di Montecitorio dal Vicepresidente Giovanni Leoni, dal presidente della Commissione Albo Odontoiatri Raffaele Iandolo e dal Direttore Generale, Enrico De Pascale.

Leoni ha quindi presentato ai Deputati la Mozione sulla Formazione approvata dal Consiglio Nazionale della Fnomceo il 16 novembre 2018.“Questa Federazione – ha concluso – chiede di promuovere il recupero delle borse di studio abbandonate durante il percorso formativo e di rimettere a bando i posti liberati e/o occuparli mediante lo scorrimento delle graduatorie”.

 

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