L’ha brutalmente aggredita in ospedale mentre era in attesa di una visita, arrestato l’uomo ritenuto responsabile di averla colpita 

È stato arrestato l’uomo che ha ridotto in fin di vita la 73enne Maria Domenica D’Ursi, la donna aggredita in ospedale a Taranto, mentre era ricoverata al Pronto Soccorso del Santissima Annunziata.
Il 42enne tarantino Giovanni Maggio è accusato di tentato omicidio. La vittima era in barella, in attesa di essere visitata quando l’uomo si è avventato brutalmente contro di lei.
Il sostituto procuratore Maria Grazia Anastasia ha firmare il decreto di fermo al termine di un lungo interrogatorio durato un intero pomeriggio. I motivi dell’aggressione sono ancora sconosciuti.
I fatti sono stati ricostruiti grazie alle testimonianze raccolte dagli agenti della squadra mobile di Taranto, guidati dal vicequestore Carlo Pagano.
La donna era arrivata nel reparto nella tarda serata dell’8 agosto e per lei i medici avevano disposto una consulenza da uno specialista.
Una volta tornata al pronto soccorso i medici avevano stabilito di tenerla sotto osservazione per qualche tempo prima di dimetterla.
Con lei, per tutto il tempo necessario agli accertamenti, ci sono stati il figlio e la badante, ma durante la notte, mentre la donna riposava, entrambi si sono allontanati per poco tempo.

Una volta tornati accanto al lettino della donna, si sono accorti del sangue che fuoriusciva dalla fronte.

Trasportata nel reparto di rianimazione, le è stata accertata una ferita compatibile con un colpo inferto da un corpo contundente.
I sospetti si sono concentrati fin da subito su Maggio arrivato da qualche ora al pronto soccorso in stato di agitazione, ma a insospettire gli investigatori è stato il fatto che poco dopo l’accaduto Maggio si è dileguato apparentemente senza alcuna motivazione.
Pur essendosi regolarmente registrato al suo arrivo improvvisamente aveva deciso di andar via senza ottenere un responso medico. Nome e volto erano noti nel reparto al piano terra dell’ospedale e non è stato quindi difficile rintracciarlo.
La donna resta in gravissime condizioni anche se, a differenza di quanto detto inizialmente, i medici non hanno ancora dichiarato lo stato di morte celebrale.
I tre professionisti che hanno valutato le sue si sono accorti di un lieve riflesso della donna: presenta ancora una, seppur minima, attività celebrale.
 
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