Il Ministro della salute interverrà al Comitato Centrale della Federazione. Anelli: serve un percorso condiviso per fermare le aggressioni contro i medici

Il Ministro della Salute Giulia Grillo interverrà il prossimo 13 giugno al Comitato Centrale della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri. Lo ha annunciato il presidente della stessa FNOMCeO, Filippo Anelli,  all’indomani dell’ennesima aggressione ai danni di due dottoresse dell’Ospedale San Giovanni di Roma. “Ringraziamo il Ministro per la sensibilità dimostrata e per aver tenuto fede all’impegno assunto dopo la sparatoria avvenuta venerdì scorso all’ospedale di Napoli. Ormai – prosegue il vertice della Federazione –  le aggressioni contro i medici e gli operatori si susseguono al ritmo di un vero e proprio bollettino di guerra”. Inoltre, “costituiscono un’emergenza di sanità pubblica, in quanto mettono in pericolo non solo la vita dei professionisti, ma anche quella dei pazienti, che rischiano di non essere assistiti nella maniera migliore”.
Anelli ha quindi ringraziato le due colleghe vittime della violenza. Queste, seppur tenute sotto scacco dal loro aggressore, non avrebbero esitato a soccorrere un altro paziente che si trovava in pericolo di vita.

“È profondamente ingiusto, ed eticamente inaccettabile, che un medico si trovi costretto a rischiare la vita per poter portare a termine la sua missione di salvare quella di un suo assistito”.

“Il ministro Grillo  – aggiunge ancora il presidente  – venerdì ha promesso che non lascerà soli i medici. La aspettiamo quindi il 13 giugno qui nella nostra sede, che dei medici tutti è la casa, per trovare tutti insieme una strategia d’azione su più livelli. Auspichiamo che questo non sia che l’inizio di un percorso condiviso anche con le altre Professioni sanitarie e sociali, che ci veda tutti insieme a un Tavolo permanente per dire finalmente ‘basta’ a questa forma di violenza, tanto più inutile e vigliacca perché si ritorce contro gli assistiti, i fragili, mettendo a rischio l’intero sistema delle cure. È per questo – conclude – che non ci stancheremo mai di ripetere che, come ammoniva una nostra campagna di comunicazione, chi aggredisce un medico aggredisce sé stesso”.
 
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