Siglato un protocollo per assicurare l’adozione di parametri qualitativamente elevati per la revisione e la tenuta degli Albi dei periti e dei consulenti tecnici tenuti dai Tribunali civili e penali

Armonizzare i criteri e le procedure di formazione degli Albi dei periti e dei consulenti tecnici tenuti dai Tribunali civili e penali. Questo l’obiettivo del Protocollo d’intesa siglato a Roma tra Consiglio Superiore della Magistratura, Consiglio Nazionale Forense e Federazione Nazionale dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri.

Lo richiede la Legge 24/2017 sulla Sicurezza delle cure. La cosiddetta Legge Gelli-Bianco, all’articolo 15, prevede nuovi criteri per la formazione e l’aggiornamento degli Albi. La complessità della scienza e della medicina moderna, infatti, comportano l’esigenza di consulenti sempre più specializzati.

Da qui l’esigenza di assicurare l’adozione di parametri qualitativamente elevati per la revisione e la tenuta degli Albi.

Il tutto attraverso la creazione di linee guida coerenti con la Legge 24.  In tal modo si punta a garantire all’autorità giudiziaria un contributo professionalmente qualificato e altamente specializzato in tutti i procedimenti civili e penali che richiedono il supporto conoscitivo delle discipline mediche e sanitarie.

La firma del protocollo segna “una vera e propria svolta” sia all’interno degli uffici giudiziari, sia nell’ambito degli Ordini dei medici. Lo afferma  il presidente della Decima Commissione del Csm, Renato Balduzzi. “Questo testo – aggiunge – sarà il testo pilota che sarà poi adattato alle specificità degli altri Ordini delle professioni sanitarie”.

“L’Avvocatura ha dato il suo pieno sostegno a questa iniziativa – sottolinea Andrea Mascherin, presidente del Consiglio Superiore della Magistratura -. Con questo CSM abbiamo lavorato in un clima di straordinaria sinergia. Con i medici poi abbiamo una grandissima affinità di intenti: i medici salvano la vita biologica delle persone, gli avvocati quella sociale”.

Anche il Presidente Fnomceo, Filippo Anelli, esprime soddisfazione per un risultato che consoliderà il rapporto con la Magistratura e con l’Avvocatura. “Con questo protocollo – evidenzia Anelli – periti e Ctu si caratterizzeranno sempre più grazie alle competenze specialistiche,  per garantire una qualità eccellente in un tempo in cui la medicina ha fatto grandi passi anche in ambiti ultraspecialistici”.

Saranno due le sezioni dell’Albo dedicate agli iscritti alla Fnomceo: una rivolta alla professione medica e una a quella odontoiatrica.

All’interno degli Albi dei periti saranno indicate le diverse specializzazioni, per le quali, si legge: “è opportuno prendere a riferimento, indicativo e non esaustivo, quelle corrispondenti alle scuole individuate dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca”.

Per la prima volta, tra le ‘specializzazioni’, è contemplato il profilo del medico di medicina generale. Ciò affinché il giudice possa avvalersi, quando lo richieda la natura delle questioni tecniche poste dal procedimento, “di esperti qualificati in questo ambito dell’assistenza sanitaria”. Ulteriori ‘sottocategorie’, potranno essere identificate, dopo un confronto con le società scientifiche riconosciute, anche nella prospettiva della redazione di un Glossario per i Tribunali.

 

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