Un gruppo di persone ha letteralmente assaltato il personale del 118 sequestrando una ambulanza per recuperare l’amico morto in un incidente.

Ha dell’incredibile quanto è accaduto ieri a Napoli, dove una ambulanza sequestrata da un gruppo di persone, con tanto di autista dentro, è stata “dirottata” sul luogo di un grave incidente appena occorso ai Quartieri spagnoli.

La cronaca di quello che è solo l’ultimo di una lunga serie di violenze  ai danni del personale sanitario sembra la sceneggiatura di un film. Ma – purtroppo – si tratta della quotidianità per tanti camici bianchi impegnati a lavorare sul campo.

Un’ambulanza del 118 è stata presa in ostaggio dal parcheggio dell’ospedale Vecchio Pellegrini di Napoli da un gruppo giovani violenti.

Il gruppetto, a bordo di diversi scooter, era giunto all’ospedale pretendendo immediatamente che il mezzo del 118 si recasse ai Quartieri spagnoli. Lì un incidente molto grave si era appena verificato, vedendo coinvolto un loro amico, già deceduto.

Con insulti e minacce agli operatori, i giovani hanno preso possesso del mezzo, dirigendosi con la ambulanza sequestrata sul luogo dell’incidente.

A denunciare il gravissimo fatto, con un post su Facebook, è stata l’associazione ‘Nessuno tocchi Ippocrate‘ che ha raccolto le testimonianze degli operatori sanitari vittime del gravissimo atto.

Secondo l’associazione, infatti, la chiamata al 118 è arrivata poco dopo le 23. Si trattava di un incidente stradale motociclistico in vico 1 Porta Piccola a Montecalvario con diverse persone coinvolte.

Immediatamente erano state inviate due unità, dagli ospedali San Gennaro e dall’Ascalesi.

“Parallelamente – raccontano gli operatori coinvolti – una folla inferocita, testimone dell’incidente, giunge, a bordo di numerosi motorini all’interno del parcheggio del pronto soccorso del Vecchio Pellegrini e sequestra letteralmente la prima ambulanza che capita a tiro: purtroppo vittima di questo sequestro è l’ambulanza del Chiatamone, in sosta in attesa di recuperare la propria barella occupata da un paziente prelevato in un intervento precedente”.

Ma non finisce qui. Perché, prima di allontanarsi a bordo della ambulanza sequestrata, la danneggiano pure.

“Addirittura, questi facinorosi – si legge ancora nella denuncia – non trovando la barella all’interno del mezzo decidono di prendere una barella qualsiasi (tra l’altro non compatibile con quella dell’ambulanza), e la incastrano (danneggiando il mezzo) all’interno del vano sanitario della ambulanza del Chiatamone. Finita questa operazione, uno di loro si mette al volante del mezzo di soccorso e partono alla volta dell’incidente portando con loro il povero autista Asl spaventatissimo”.

Contestualmente, dall’Ascalesi giunge sul posto un altro mezzo del 118 che viene assaltato da un centinaio di persone.

“Dopo pochi secondi giunge anche l’ambulanza dal San Gennaro che carica l’ultimo ferito e viene dirottata e scortata al CTO da una flotta di scooter guidati da ragazzi su tutte le furie”.

Una situazione ai limiti della follia, che rispecchia però la difficile quotidianità nella quale i professionisti sanitari sono chiamati a operare.

Si parla infatti dell’ospedale Vecchio Pellegrini come di un nosocomio blindato. E “con diverse pattuglie della polizia ed una miriade di scooter, scene apocalittiche”

“Qui si parla di aggressione, sequestro di persona, interruzione di pubblico servizio, danneggiamento di un mezzo di soccorso”.

“Consideriamo questa l’aggressione più grave e violenta registrata nel 2018. Siamo stanchi di essere aggrediti, se ogni giorno dobbiamo rischiare la pelle”.

 

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1 commento

  1. Volevo raccontarvi la mia versione riguardo al sequestro del ambulanza domenica sera in quell incidente ai quartieri spagnoli precisamente Vico primo portapiccola a montecalvario dove io abito abbiamo assistito ad una scena atroce è stato terribile è scioccante per noi ma volevo chiedervi. Una cosa perché parlate solo del sequestro del ambulanza e no del fatto che quei ragazzi Si sono recati ai Pellegrini solo dopo 20 minuti di attesa e che non è normale che un codice rosso arrivi sul posto. Dopo 25. Minuti io non do la colpa a chi quella sera stava facendo il proprio lavoro che sono dovuti partire da ospedali lontani ma la do alla cattiva organizzazione sanitaria. Perché in italia non stiamo messi proprio bene con. La sanità e se ti succede qualcosa. Diventa una rilettura russa spera che ti capiti nei pressi dove parte lambulanza perché se sei fuori zona sei morto

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