In base ai dati raccolti durante l’aggiornamento 2017 del Piano anticorruzione, Anac promuove le Asl: sono le migliori nella PA a contrastarla

Anac promuove le Asl: sarebbere le migliori, nella PA, nella lotta alla corruzione.
E a sottolinearlo è la stessa Anac, l’Autorità nazionale anticorruzione, che ha appena pubblicato l’aggiornamento 2017 del Piano.
Nel corso del 2017, l’Autorità, in collaborazione con l’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, ha svolto un’analisi dettagliati dei Piani triennali per la prevenzione della corruzione e per la trasparenza (PTCP).
Questi sono riferiti al triennio 2017-2019 e hanno lo scopo di identificare le principali criticità incontrate dalle amministrazioni nella lotta contro la corruzione.
In tal senso, Anac promuove le Asl in quanto, dal risultato del monitoraggio, è emerso che l’esperienza “maggiormente positiva” è quella delle aziende sanitarie.
Queste hanno infatti sperimentato un trend crescente in quasi tutti i punti esaminati. Al contrario, il comparto dei ministeri, rispetto ai dati degli anni precedenti, denota un trend negativo in termini di coinvolgimento dell’organo di indirizzo politico e degli altri attori interni ed esterni.

Come è stato svolto il monitoraggio?

Il monitoraggio è stato effettuato sui PTCP di un campione di 577 amministrazioni di diversi comparti. Tra questi: ministeri, Enti pubblici non economici, Agenzie ed altri enti nazionali, Regioni e Province autonome. Ma anche Province e Città metropolitane, Comuni di piccole e grandi dimensioni, Asl locali e ospedaliere. E ancora: Istituti di ricovero e Cura a carattere scientifico, Camere di commercio, Università statali e Ordini professionali.
I risultati per comparto hanno mostrato un andamento disomogeneo. Tuttavia, l’esperienza maggiormente positiva secondo il rapporto è quella delle aziende sanitarie.
Nei PTPC 2017-2019 risulta infatti un buon livello di adeguamento alle indicazioni contenute nella parte speciale “Sanità” dell’Aggiornamento 2015 al PNA, anche se con ampi margini di miglioramento.

Il rapporto ha, inoltre, riscontrato un discreto livello di adeguamento relativamente alla presenza di misure specifiche per i processi nelle aree di rischio richiamate.

Nel 92% dei PTCP è presente l’analisi dei processi delle cosiddette “aree obbligatorie”. Dai dati è emerso che il 21% delle amministrazioni continua a considerare la mappatura come una mera elencazione dei processi, non corredandola con una descrizione delle fasi e/o delle attività e dei responsabili.
I risultati migliori, invece, sono stati registrati anche in questo ambito dalle aziende ospedaliere.
Infine l’Anac, nell’aggiornamento presentato, conclude che le Autorità portuali, le gestioni commissariali e le Istituzioni universitarie, “fermo restando il termine del 31 gennaio 2018 per l’adozione del PTPC, dovranno aggiornare i PTPC entro il 31 agosto 2018 tenendo conto delle raccomandazioni contenute nel presente Aggiornamento”.
A decorrere da questa data, infatti, l’Anac ha fatto sapere che eserciterà i propri poteri di vigilanza.
 
 
Leggi anche:
TRASMISSIONE DATI PATRIMONIALE MEDICI, SMI: UN BOOMERANG LA DECISIONE ANAC

- Annuncio pubblicitario -

LASCIA UN COMMENTO O RACCONTACI LA TUA STORIA

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui