La ricerca ha coinvolto pazienti adulti e pediatrici con patologie respiratore comuni che non richiedono l’utilizzo di antibiotici

Analizzare il fenomeno dell’inappropriatezza nelle prescrizioni di terapie a base di antibiotici per intervenire con misure correttive mirate. Questo l’obiettivo di uno studio condotto da ricercatori statunitensi, pubblicato su Infection Control & Hospital Epidemiology, l’organo ufficiale della Society for Healthcare Epidemiology of America.

Il lavoro ha riguardato i dati relativi a visite ambulatoriali di pazienti adulti e pediatrici con patologie respiratore comuni che non richiedono l’utilizzo di antibiotici: virosi delle prime vie aeree, bronchiti, sinusiti, otiti non suppurative.

Più specificamente sono state prese in considerazione 48.990 visite tra gennaio 2014 e maggio 2016 effettuate  presso 246 ambulatori del  Carolinas Health Care System.

Tra i risultati più significativi lo studio evidenzia che la condizione patologica per la quale si ricorre più spesso alla prescrizione inappropriata di antibiotici è la bronchite acuta.

I pazienti sottoposti in misura maggiore a prescrizione inappropriata sono quelli di età compresa tra i 40 e i 64 anni. Ancor più a rischio sarebbero poi gli assisititi di razza caucasica, soprattutto se dotati di un’assicurazione privata.

Un ulteriore dato riguarda la ripartizione territoriale del fenomeno. Relativamente ai residenti in aree metropolitane, la prescrizione di antibiotici per le patologie considerate, risulta superiore del 36% rispetto ai residenti in aree rurali.

Infine, tra gli 898 prescrittori esaminati, quelli più inclini a somministrare terapie antibiotiche sono risultati i più anziani.

Gli autori della ricerca sottolineano che per contrastare l’inappropriatezza prescrittiva potrebbe rivelarsi decisiva una corretta formazione per medici e pazienti sulla gestione degli antibiotici.

Un’altra attività utile in tal senso potrebbe essere lo svolgimento di una ricerca qualitativa approfondita sulle interazioni medico-paziente che influenzano la prescrizione di antibiotici per  patologie virali.

“Comprendere i fattori che impattano sulla prescrizione – sostengono gli autori del lavoro – è di fondamentale importanza nel determinare come ridurre il cattivo uso degli antibiotici”. I risultati di questo studio “dimostrano che esistono molte variabili inerenti ai pattern prescrittivi, associate a molteplici caratteristiche dei pazienti, dell’ambulatorio e del prescrittore”.
Fonte: https://doi.org/10.1017/ice.2017.263

 

 

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