Il 15 gennaio scorso, alla Camera, si è tenuto un Convegno sull’ autismo e sul modo in cui la disabilità possa essere gestita puntando su un’abilità

Il 15 gennaio si è svolto alla Camera un Convegno sull’ autismo, anzi sull’abilità delle persone che rientrano in questa condizione. È stato un convegno che potremmo definire non-standard, nonostante l’importanza e l’istituzionalità del luogo che ci ha accolti e ci ha dato parola.

L’abilità nell’autismo è stata la protagonista della giornata, così come sono stati protagonisti i ragazzi dell’atelier Ultrablu che ci hanno dimostrato quanto la disabilità possa essere affrontata puntando su un’abilità. Il convegno è stato un momento di esaltazione dell’unicità del singolo, della forza che ha ciascuno e di quanto sia vincente fare una scommessa proprio su quell’unicità. Altrimenti come potranno questi ragazzi affrontare l’età adulta? Gli interventi che si sono succeduti nel pomeriggio hanno avuto tutti al centro la questione dell’autismo e dell’unicità del soggetto autistico, ma l’hanno trattato da punti di vista differenti. Di seguito ne citiamo solo alcuni, per far arrivare al lettore le diverse sfumature della giornata.

Ansermet, neuropsichiatra e psicoanalista, ha esposto l’importanza della “plasticità cerebrale” per far comprendere alla platea quanto l’uomo sia biologicamente indeterminato per essere indeterminato. La nostra rete neuronale, infatti, è soggetta a continui mutamenti e riassemblamenti che non la fanno mai essere uguale al punto di partenza.

La vita, l’esperienza, ci muta, ci plasma, donandoci una chance, una libertà tutta da giocare. La dott.ssa Di Renzo ha esaltato le capacità artistiche nell’autismo, fino a mostrare un vero e proprio caso e la sua evoluzione attraverso i suoi disegni.

 

C’è stato, poi, il mio intervento in cui ho intrecciato due questioni dell’autismo: ricerca e clinica. Ai nostri giorni, infatti, la ricerca è fortemente ancorata al metodo tanto che, in alcuni casi, sembrerebbe essere più interessante il metodo che si utilizza in quella ricerca piuttosto che la questione di cui si ci vorrebbe occupare.

In particolar modo ho sottolineato alcuni punti che, nell’autismo, sono ancora troppo scoperti in Italia: diagnosi ed intervento precoce; riabilitazione in adolescenza ed in età adulta, l’espressione fenotipica dell’autismo nelle donne. Intorno a queste ed altre questioni, è nato l’OISMA ( Osservatorio Italiano Studio e Monitoraggio Autismo), che proverà a favorire la trasformazione di tutti una serie di punti teorici e di ricerca in prassi mediche.

Altro punto particolarmente toccante del pomeriggio è stato l’intervento di Monica Nicoletti, madre di un giovane ragazzo autistico artisticamente talentuoso, che a Roma ha messo in piedi (anche con la collaborazione mia e di un professore d’arte) l’atelier artistico Ultrablu, spazio incontaminato in cui i giovani Artisti-Autistici si dedicano all’arte senza competizione, senza sovrastrutture ma affiancati da altri artisti normotipici.

La conclusione, poi, è stata particolarmente emozionante: hanno preso parola Andrea e Simone, artisti che rientrano nello spettro autistico che, in tutta la loro particolarità ed unicità, ci hanno illustrato e loro opere.

 

 

 

Dott.ssa Rosaria Ferrara

(Psicologa Forense)

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