Non c’è una emergenza vera e propria, ma dalle indagini è emersa la presenza del batterio killer nelle sale operatorie dell’ospedale di Brescia

Dopo aver provocato sinora 4 morti – due in Veneto e due in Emilia-Romagna – è stato rinvenuto il batterio killer nelle sale operatorie dell’Ospedale di Brescia.

Nessuna emergenza dunque, e nessun caso accertato, ma nei macchinari delle sale operatorie del Civile di Chirurgia è stata rilevata la presenza del batterio killer.

Si tratto, come noto, del cosiddetto batterio Chimera ( Mycobacterium Chimaera), un batterio la cui casistica è rara, rarissima ma che in Italia nell’ultimo periodo ho già provocato 4 decessi.

Tale batterio è stato isolato durante alcuni controlli di routine e rinvenuto nelle sale operatorie, in alcuni macchinari.

Dopo questa scoperta, l’Ats e l’ufficio Welfare di Regione Lombardia hanno avviato i controlli anche nelle altre strutture ospedaliere attrezzate con sale operatorie di cardiochirurgia, e quindi la Poliambulanza (sempre a Brescia) e la clinica San Rocco di Ome.

Per ora, non sarebbe stata riscontrata alcuna positività.

Tuttavia, sebbene il rischio di infezione sia basso, va ricordato che il periodo di gestazione può prolungarsi fino ai tre anni, con una mediana di 17 mesi.

I sintomi non sono così evidenti, ed è facile sottovalutarli: perdita di peso e di appetito, febbre e malessere, stanchezza diffusa.

Dopo la scoperta nelle sale operatorie di chirurgia del Civile, proseguono le verifiche da parte dell’autorità sanitaria. Lo scopo è accertare che l’origine del batterio non sia sempre la stessa.

Pare che nei casi più recenti, a presenza del batterio sia dovuta a una contaminazione avvenuta in Germania, involontariamente, nei laboratori della Liva Nova.

Si tratta di una multinazionale tedesca della tecnologia sanitaria che in Italia copre circa l’80% dei macchinari utilizzati per gli interventi a cuore aperto.

 

 

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