Sono stati condannati i tre medici per il caso del piccolo Alessandro Favilla, di 10 anni, il bimbo morto per una crisi respiratoria 6 anni fa

Per il caso di Alessandro Favilla, il bimbo morto per una crisi respiratoria il 25 ottobre 2012, sono arrivate tre condanne.

Il giudice Stefano Billet ha condannato per omicidio colposo i tre pediatri finiti sotto processo in questa drammatica vicenda.

Due anni di reclusione per la dottoressa E.S., mentre per il dott. G.V., medico dell’ospedale di Lucca e il pediatra di famiglia, G.F. la condanna è di un anno e 4 mesi.

Le pene sono andate oltre le richieste del pm.

Nonostante il dolore immenso, i genitori del piccolo hanno espresso soddisfazione per la sentenza. “Giustizia è fatta, se così si può dire. Nessuno potrà restituirci il nostro Ale”, ha affermato il padre.

Secondo il pm Aldo Ingangi “il bambino accusava sintomi che avrebbero dovuto spingere i medici che l’hanno visitato a disporne il ricovero con urgenza. C’è stato un misto di negligenza e di imprudenza che ha fatto loro sottovalutare una situazione grave che ha portato alla morte del bambino. Insomma, se fosse stato ricoverato almeno il 20 ottobre, Alessandro Favilla si sarebbe potuto salvare”.

Ma ecco cos’era accaduto.

Il piccolo, morto per una crisi respiratoria, aveva iniziato a sentirsi male a casa sua. La morte era poi sopraggiunta nel giro di poco tempo per soffocamento, sotto gli occhi dei genitori.

Tutto questo è accaduto a distanza di poche settimane da un intervento cui si era sottoposto a Roma per attenuare alcune patologie croniche di cui soffriva.

Secondo i giudici, i medici di Lucca avrebbero dovuto decidere un ricovero d’urgenza viste le condizioni del piccolo, cosa che non è avvenuta.

Le parti civili, assistite dagli avvocati Enrico Marzaduri, Filippo Tacchi e Adele Boris, hanno ottenuto un risarcimento provvisionale.

Si tratta di 250mila euro a testa per i genitori del piccolo Alessandro e 50mila euro per ciascuno dei nonni.

 

 

 

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