E’ quanto emerge da uno studio italiano sul binge drinking effettuato intervistando oltre 2700 giovani di età compresa tra i 13 e i 20 anni

Il binge drinking, ovvero il bere tanto tutto in una sera, è un’abitudine che si è notevolmente diffusa nel nostro Paese anche fra gli adolescenti. È caratterizzata dall’assunzione di oltre 4-5 unità alcoliche (drinks) in breve tempo, lontano dai pasti e per avvertire gli effetti psicotropi del cosiddetto “sballo”. Una unità alcolica, pari a circa 12,5 grammi di etanolo, corrisponde a circa 125 millilitri di vino a media gradazione, o 330 mL di birra o 30 mL di super alcolici.

L'”abboffata di alcol”, secondo uno studio effettuato presso la Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS – Università Cattolica potrebbero portare allo sviluppo di alcol-dipendenza. Il lavoro è stato pubblicato sulla rivista Scientific Reports, dal team del professor Giovanni Addolorato, direttore dell’Unità Operativa Semplice di Area (UOSA) Patologie Alcol correlate all’interno della UOC di Medicina Interna e Gastroenterologia, e del professor Antonio Gasbarrini, direttore Area Gastroenterologia ed Oncologia Medica.

Lo studio osservazionale ha coinvolto 2704 giovani di età compresa tra i 13 e i 20 anni delle scuole superiori del Lazio.

I ragazzi hanno compilato questionari per valutare il loro consumo di bevande alcoliche, di fumo, l’uso di droghe e il quadro psicologico individuale. Circa l’80% del campione ha dichiarato di consumare bevande alcoliche. Ciò nonostante nel nostro Paese la vendita di alcolici ai minori sia vietata.

La maggior parte dei giovani coinvolti non era mai stata informata, da familiari o personale sanitario, circa i rischi connessi al consumo di bevande alcoliche. Il 6,1% dei soggetti intervistati presentava un disturbo da uso di alcol. In particolare il 4,9% presentava una diagnosi di abuso di alcol mentre il rimanente 1,2 % presentava una diagnosi di dipendenza da alcol.

“La quota dei ragazzi con diagnosi di alcol-dipendenza era esclusivamente presente nel gruppo di giovani habitué del binge drinking”, fa notare il professor Addolorato. Era invece assente in chi non era solito a questo comportamento. “Questo indica – continua – che il binge drinking è un fattore di rischio molto forte per lo sviluppo di dipendenza da alcol nei ragazzi. Verosimilmente fra qualche anno dovremmo confrontarci con un aumento di incidenza di patologie alcol-correlate nella popolazione oggi giovanile che nel frattempo sarà diventata adulta”.

Per prevenire tutto ciò, è quindi auspicabile che vengano incrementati programmi informativi adeguati. Lo scopo è quello di divulgare agli adolescenti i rischi connessi al consumo di bevande alcoliche e al binge drinking.

 

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