Le Regioni avrebbero avviato un percorso per il finanziamento di 2000 borse di studio in medicina generale; un incremento per far fronte alla gobba pensionistica dei prossimi anni

Potrebbe essere raggiunto già quest’anno l’obiettivo di avere, dalle Regioni, 2000 borse borse di studio in Medicina Generale. Lo ha annunciato il Capo di Gabinetto Giuseppe Chiné al Tavolo ministeriale sulla Medicina Generale. Il Tavolo è stato riattivato dal Ministro della Salute Beatrice Lorenzin su istanza della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (Fnomceo).

Chiné ha affermato che la Conferenza delle Regioni e la sua Commissione salute, hanno definito di avviare un percorso che porti a finanziare 2000 borse; più del doppio rispetto alle 987 dello scorso anno. Un incremento che ha l’obiettivo di far fronte alla gobba pensionistica attesa nei prossimi anni.

Di queste 2000, 1185 sarebbero ‘coperte’ dal fondo attuale; le rimanenti sarebbero finanziate autonomamente dalle Regioni, secondo le loro disponibilità. Se tali finanziamenti non dovessero essere sufficienti, il Ministero della Salute si sarebbe offerto di vincolare una parte dei fondi per gli obiettivi di piano proprio per sostenere le borse.

“Ringraziamo Stefano Bonaccini e Antonio Saitta che si sono fatti promotori dell’esigenza di formare più medici di medicina generale, il Ministro Lorenzin e le Direzioni Generali del Ministero della Salute che hanno proposto soluzioni condivise – dichiara Filippo Anelli – presidente Fnomceo -. E non li ringraziamo solo noi medici, ma tutti i cittadini: una corretta programmazione, infatti, potrà scongiurare il rischio di farli rimanere senza un’assistenza adeguata. Un ringraziamento particolare al Ministro Lorenzin per aver risolto il problema delle dottoresse in maternità durante il corso, e di tutti i colleghi che, per motivi, ad esempio, di salute, devono interrompere il percorso di studio per poi recuperarlo, acquisendo il titolo dopo il 31 dicembre: non saranno più costretti a perdere un anno, ma potranno iscriversi alle graduatorie con la riserva di conseguire il titolo entro la pubblicazione delle graduatorie stesse, a settembre”.

Per quanto riguarda il percorso di formazione, si lavorerà affinché il titolo sia accademico, rilasciato dall’Università ed equiparato alla specializzazione.

Il fine è quello di coinvolgere e valorizzare tutta l’esperienza formativa accumulata in questi anni dalle Regioni, dagli Ordini e dalla Medicina Generale.

Nell’incontro non si è parlato solamente di medicina generale: per quanto riguarda le Scuole di Specializzazione, si è proposto di aprire un tavolo di confronto per favorire il riutilizzo delle borse non assegnate; una soluzione per far fronte alla carenza di alcune figure specialistiche e al turnover.

In dirittura d’arrivo anche la cosiddetta ‘Laurea abilitante’ e cioè la concomitanza temporale delle sessioni di Laurea e abilitazione; un’opzione resa possibile dall’anticipo del periodo di pratica professionale, da svolgersi durante il corso di studi e non dopo la Laurea come avviene attualmente. I provvedimenti sono già pronti e sono al vaglio del Consiglio di Stato. Tre all’anno le sessioni di Laurea e di contestuale abilitazione.

 

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