Ambulanza e DAE non erano presenti a bordo campo. Il calciatore 13enne salvato da due infermieri e da un medico fuori servizio è ora fuori pericolo

Era in arresto cardiaco il calciatore 13enne salvato da due infermieri e da un medico fuori servizio qualche settimana fa, e ora dimesso dall’ospedale Civile di Brescia. Il giovane, dopo aver ricevuto le cure necessarie nel reparto di Terapia Intensiva del nosocomio bresciano, è ora fuori pericolo.
Il calciatore 13enne salvato da due infermieri e da un medico fuori servizio, milita nella Real Leno. Durante la finale del torneo notturno di Porzano di Leno, in provincia di Brescia, il ragazzo è andato in arresto cardiaco accasciandosi al suolo.
Attimi di panico, che è aumentato quando ci si è resi conto che a bordo campo non erano presenti né l’ambulanza nè il Dea (Defibrillatore Automatico Elettronico).
Fortunatamente, la presenza sugli spalti di un medico e di due infermieri è stata la salvezza per il ragazzo.
Il 13enne è stato infatti prontamente soccorso dai sanitari che gli hanno salvato la vita, nonostante sia ambulanza che defribillatore fossero completamente assenti.
I tre professionisti – il medico Antonio Politi e gli infermieri Carlo Bignetti e Sara Giovanardi -gli hanno praticato il massaggio cardiaco fino all’arrivo di un’ambulanza dotata di Defibrillatore, con un intervento incredibilmente tempestivo.
Subito dopo, è giunto sul posto anche l’elisoccorso che ha provveduto al trasporto del calciatore 13enne salvato da due infermieri e da un medico fuori servizio, all’ospedale Civile di Brescia.
Dopo una notte trascorsa in coma farmacologico, il ragazzo è stato svegliato. Le sue condizioni sono apparse in miglioramento e ha riconosciuto subito i genitori, visibilmente provati.
L’infermiere Carlo Bignetti, padre di un altro calciatore che in quel momento stava giocando, è stato il primo a raggiungere il campo: “Massaggiavo e pregavo, conosco la famiglia. Volevo che Paolo ce la facesse”.
Nel frattempo, il Codacons ha depositato un esposto in Procura della Repubblica per denunciare l’assenza di un’ambulanza durante la partita, nonché quella di un defibrillatore nella struttura sportiva.
Il ragazzo adesso è fuori pericolo e spera di poter tornare in campo il più presto possibile.
Quel che è certo è che senza l’intervento dei tre sanitari il ragazzino sarebbe sicuramente morto.
 
 
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