La Commissione Ue ha previsto un pacchetto di proposte per una class action che contenga maggiori tutele per i consumatori e multe più severe.

È in arrivo la class action europea. La notizia – sebbene si tratti ancora di una proposta – è di quelle destinate a far discutere, tra entusiasti e detrattori, ma quel che è certo è che la la Commissione Europea ha ipotizzato un cosiddetto “new deal”.

Vale a dire un pacchetto di proposte per migliorare la tutela dei consumatori europei, con sanzioni più severe per le imprese che violano le leggi, a danno dei clienti.

Da qui discende l’idea di una class action europea per i danni in tutta l’Unione (attualmente prevista solo in alcuni Paesi, tra cui l’Italia).

La proposta, però, dovrà prima ottenere il via libera da Parlamento e Consiglio Europeo.

Il pacchetto è stato presentato l’11 aprile dalla commissaria europea alla Giustizia Vera Jourova a Bruxelles.

In caso di approvazione delle proposte, le multe potranno arrivare fino al 4% del giro d’affari annuo dell’impresa in questione in ciascuno Stato coinvolto.

Grazie alla class action europea, tutte le associazioni e organizzazioni dei consumatori saranno finalmente libere di agire in tutta Europa.

Il tutto allo scopo di ottenere risarcimenti, sostituzioni o riparazioni per la tutela dalle pratiche commerciali illegali.

Come noto, in alcuni paesi dell’Unione è già possibile per i consumatori, esperire azioni collettive presso le corti di giustizia: adesso questa possibilità viene estesa a tutti i paesi europei.

Attenzione, però.

Quando si parla di class action europea non bisogna pensare al modello statunitense. Essa non sarà infatti aperta anche agli studi legali, come avviene in Usa.

Lì, infatti, le società temono molto questo tipo di azione legale, che risulta spesso molto efficace.

La class action europea ma potrà essere portata avanti da associazioni di consumatori no profit che rispettino requisiti stringenti, monitorati da un’autorità pubblica. La Commissione, nel merito, ha infatti specificato di volere un sistema “che dia giustizia ai cittadini anziché fare gli interessi degli studi legali”.

Non solo.

Le organizzazioni dei consumatori potranno agire con ricorsi collettivi in rappresentanza di un gruppo di cittadini per ottenere risarcimenti, sostituzioni o riparazioni per tutelarli dalle pratiche commerciali illegali o abusive.

 

 

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