Il documento contiene ventiquattro raccomandazioni relative ai tanti temi inerenti il climate change, in cui i determinanti ambientali influenzano fortemente la salute

Per evitare una tragica evoluzione degli effetti che i cambiamenti climatici potrebbero avere sulla specie umana, è necessario cominciare a garantire l’equilibrio degli ecosistemi. Occorre inoltre invertire la tendenza verso un consumo sostenibile che rispetti la natura e protegga la salute. È questo il senso di molte indicazioni specifiche contenute nella Carta di Roma, siglata ieri alla sessione conclusiva del I Simposio Health and Climate Change.

L’evento, svoltosi presso l’Istituto Superiore di Sanità, ha visto susseguirsi per tre giorni dibattiti e riflessioni tra 500 ricercatori esperti su salute e cambiamenti climatici. La Carta è articolata in ventiquattro raccomandazioni relative ai tanti temi in cui i determinanti ambientali influenzano fortemente la salute. Il documento vuole essere un indirizzo trasversale a tutte le politiche ed è rivolto a tutte le parti sociali. Da quelle che rappresentano il mondo industriale a quello politico fino ai singoli cittadini.

L’obiettivo è garantire la qualità della vita, la salute e il benessere nel prossimo futuro.

“Questa Carta, la prima che indica le azioni capaci di contrastare i rischi che i cambiamenti climatici causano alla salute non è un’enunciazione di principi, ma vuol essere un richiamo alle responsabilità di tutti, soggetti pubblici e privati, decisori politici e semplici cittadini affinché ognuno faccia la propria parte per tutelare la salute collettiva – dichiara Walter Ricciardi, presidente dell’ISS – . La comunità scientifica non poteva esimersi da questa responsabilità ed è per questo che ha sentito il bisogno di riunirsi e indicare le azioni che, sulla base delle evidenze scientifiche, sono necessarie per evitare una catastrofe che colpirebbe in primis bambini e persone fragili”

In base alle indicazioni della “Carta” il futuro non può prescindere da una tecnologia pulita che impatti il meno possibile sull’ambiente. Così come dal risparmio dell’acqua, del cibo e del suolo e dal riutilizzare il più possibile le materie prime. La promozione dei parchi e delle aree protette sono fonte di salute e rappresentano una priorità per tutelare la salute dei bambini.

“Qui nel Simposio è nata una comunità che osserverà costantemente la qualità delle azioni prodotte dai diversi Paesi e dalle diverse realtà sociali in relazione a ciò che può causare cambiamenti climatici che influenzano negativamente la salute – continua Ricciardi –. Il nostro prossimo appuntamento sarà a Boston a settembre 2019, ci confronteremo sullo stato dell’arte, aggiorneremo le indicazioni sulla base delle nuove evidenze e offriremo nuovamente le nostre conoscenze a servizio dei cittadini che abitano il pianeta. Ma anche i cittadini hanno un ruolo importante in questa sfida – conclude – perché a proteggere la natura, e perciò la salute di tutti, si comincia a casa propria”.

 

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