Questo stralcio di sentenza del Tribunale di Rimini (allegata in formato pdf nella sua interezza in calce):

“…l’interpretazione più plausibile dei predetti articoli è che la legge esiga che il danno alla salute di modesta entità sia accertato e valutato dal medico-legale e dal giudice secondo criteri di assoluta e rigorosa scientificità, senza che sia possibile fondare l’affermazione dell’esistenza del danno in esame sulle sole dichiarazioni della vittima, ovvero su supposizioni, illazioni, suggestioni, ipotesi…”

dà ancora più forza a quanto affermato nell’articolo pubblicato il 7 luglio 2016 su queste pagine:

  • la buona criteriologia medico legale può prescindere dall’accertamento strumentale per lesioni che possono da un lato non essere accertate con la comune diagnostica strumentale e dall’altro sono riconducibili medicolegalmente al postumo che il paziente lamenta in sede di giudizio.

Certo il tutto deve essere legato ad un concetto chiaro, ossia che:

  • l’esistenza di essi (postumi) possa affermarsi sulla base di una ineccepibile e scientificamente inappuntabile criteriologia medico legale.

Insomma il compito del medico legale è ritenuto fondamentale anche dai giudici (oltre che dal legislatore) per cui bisogna “resettare il cervello” su questo argomento e bisogna che i consulenti delle compagnie facciano i “veri medici legali” e scarichino tutta la reale responsabilità sui liquidatori per la soccombenza in giudizio e questo anche per il fatto che a fronte di un accesso agli atti da parte dell’attore una relazione le cui conclusioni siano incongrue con i dati analizzati espongono a responsabilità civile il consulente fiduciario di compagnia con le conseguenti possibilità di richieste risarcitorie da parte del danneggiato.

Il medico legale deve essere il vero “notaio” del danno alla persona in quanto è l’unico professionista con le speciali competenze idonee a valutare un danno alla salute e questo è un ruolo che non possiamo farci sottrarre dalle compagnie di assicurazioni o da chiunque sia interessato a danneggiare il cittadino.

La ricerca della verità è la forza che deve spingere ogni individuo chiamato a dare giudizi in quanto questi (giudizi) possono cambiare la vita psichica e esistenziale di ogni essere vivente.

Invito chi non avesse letto l’articolo pubblicato il 7 luglio scorso a rileggerlo e a scaricare il file allegato e poi leggere attentamente la sentenza allegata oggi al presente commento.

 

 

Dr. Carmelo Galipò

(Pres. Accademia della Medicina Legale)

Scarica qui la sentenza Tribunale di Rimini Micropermanenti

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