Nel corso del Congresso Sifo di quest’anno si è parlato molto del ruolo chiave del farmacista e dei passi avanti compiuti con la Legge Gelli

Anche quest’anno il Congresso Sifo (Società dei farmacisti ospedalieri e dei servizi territoriali della aziende sanitarie) è stato un’occasione per parlare di qualità e sicurezza delle cure.
Ma non solo. Al centro del Congresso Sifo c’è stato il dibattito sulle modalità atte a migliorare la gestione del rischio clinico e a prevenire gli errori di terapia.

A questi temi, così come al ruolo chiave del farmacista ospedaliero, è stato dedicato il XXXVIII Congresso Nazionale, in corso in questi giorni a Roma con il titolo “Il farmacista nel futuro del Sistema Salute”.

Il ruolo chiave del farmacista ospedaliero, infatti, è stato al centro del convegno. Il farmacista ospedaliero ha il compito di presidiare i punti di rischio nella gestione dei prodotti farmaceutici lungo tutta la filiera. Questo anche alla luce della nuova normativa sulla responsabilità professionale, tema che è stato è stato affrontato, nel corso del Congresso Sifo, alla presenza di Federico Gelli (Pd).
Gelli ha aperto una sessione plenaria sul tema della responsabilità in campo sanitario e la sicurezza delle cure.
Come ha sottolineato Federico Gelli, “la nuova legge offre moltissimi spunti di riflessione per i professionisti che operano nel settore sanitario, pubblico e privato”.
Il dato di diritto sostanziale, per Gelli, è “il riconoscimento del diritto alla sicurezza delle cure, che diventa parte integrante del diritto alla salute”.
Non è mancato poi l’invito a ogni operatore “di concorrere alla prevenzione del rischio connesso all’erogazione delle prestazioni”.
Ma Gelli ha parlato anche dei farmacisti ospedalieri, sottolineando l’importanza della loro figura.

“Per i farmacisti come per tutti gli operatori sanitari – ha dichiarato Gelli – la 24.2017 si presenta come un elemento di tranquillità, perché punta a porre in atto responsabilmente quegli elementi di sistema che debbono rendere efficace e continuativa la gestione del rischio”.

“La legge Gelli – ha affermato Maria Grazia Cattaneo, vicepresidente di Sifo – è un grande passo avanti, innanzitutto perché sancisce il diritto alla salute inteso anche come diritto alla sicurezza delle cure”.
Ma non solo. Per chi lavora in ospedale, “la legge è importante perché consolida la filiera di gestione del rischio sanitario grazie alla nascita dei Centri per la gestione del rischio sanitario e dell’Osservatorio nazionale delle buone pratiche e sicurezza in sanità”.
Secondo Cattaneo, inoltre, “riafferma l’importanza delle Linee Guida e mette a sistema tutte le funzioni in campo, per cure sempre più sicure e di qualità, incluso il paziente”.
Un altro aspetto importante è stato messo in luce da Francesco Cattel, segretario nazionale Sifo.
A suo avviso, la nuova norma “rappresenta un punto di equilibrio tra le richieste del cittadino e le esigenze dei professionisti del Ssn”.
“È fondamentale – prosegue Cattel – per chi opera all’interno del Ssn recuperare un rapporto di fiducia con il paziente”. Un rapporto che negli anni è stato “minato da eccessi nell’ambito della medicina ‘preventiva’, ma per far questo è indispensabile agire in termini di prevenzione, per ridurre gli errori in ambito sanitario”.
 
 
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