L’Associazione annuncia battaglia nel caso non vengano inseriti in bilancio i 2 miliardi previsti per la Sanità

Continua a sollevare malumori l’ipotesi, avanzata la settimana scorsa dal quotidiano La Repubblica, di tagli alla sanità nella prossima legge di bilancio. E non tranquillizzano le parole del premier Matteo Renzi che ha smentito tali voci parlando di un ‘minor incremento’ delle risorse. La preoccupazione di associazioni e sindacati è alta. Sulla questione è intervenuto oggi anche l’Aaroi-Emac (Associazione Anestesisti Rianimatori Ospedalieri Italiani – Emergenza Area Critica)

“Slogan e lessico a parte – afferma in una nota il presidente nazionale dell’Associazione, Alessandro Vergallo -, la sostanza non cambia: con 2 miliardi di Euro che mancano all’appello non ci saranno le condizioni per l’effettiva erogazione dei LEA, né tantomeno per il rinnovo dei contratti di lavoro del personale sanitario. Le Regioni protestano ma si adeguano, molte nemmeno tanto malvolentieri, con fantasiose ‘riorganizzazioni ospedaliere’ che, con risorse e personale sempre più insufficienti, riusciranno a fornire – sostengono, – un servizio addirittura migliore”.

Il presidente parla di un “gioco delle parti che tenta di legittimare un impoverimento inaccettabile, un Exit Sanità che si aggiunge a molti altri EXIT, primo tra tutti un Exit PIL che riassume l’esito globale disastroso di scelte politiche e riforme amministrative propagandate come miracolose. Un esito che nessun artifizio di vocabolario potrebbe – in un Paese normale – nascondere”.

Per ‘Exit PIL’ Vergallo si riferisce all’inesorabile smentita nel corso dei mesi delle previsioni di crescita del Prodotto Interno Lordo fatte a inizio anno dal Governo, che hanno evidenziato la realtà drammatica di una crescita che, in realtà, non va molto oltre lo zero; “una bella manovra – afferma il presidente – l’ennesima review della spending review, ci permetterà, con nuovi tagli (altro che “minori incrementi”), di crescere gloriosamente – ‘forse’ – il prossimo anno, con ciò confermando ancora una volta nei fatti la miseria nella quale il populismo reale dell’hashtag #cambioverso sta trascinando il nostro Paese”.

Oltre a ‘Exit PIL’, Vergallo indica una serie di altri ‘Exit’ che hanno danneggiato e danneggeranno, nello specifico ambito del SSN, i medici italiani, e con essi i cittadini: ‘Exit Pensioni’, con il mancato rimpiazzo dei camici bianchi prossimi alla fine della carriera e le assurde condizioni di lavoro cui sono sottoposti anche i lavoratori più giovani, soprattutto nei settori di critical care; ‘Exit Costituzione’, con l’illegittimità, sancita dalla Corte Costituzionale del blocco dei contratti del Pubblico Impiego dal 2010; ‘Exit Contratto’, con la mancata ripresa, allo stato, delle trattative per il rinnovo e soprattutto con la paventata mancanza dei fondi necessari a tale rinnovo; ‘Exit Dignità Professionale’, con l’ipotesi dalla sostituzione dei medici con altri surrogati professionali. A tutto questo, e ai molti altri Exit che i cittadini e i medici italiani hanno subito e rischiano di subire, l’AAROI-EMAC risponde preannunciando il proprio Exit, evidenziando l’impossibilità di avviare una trattativa con la parte pubblica per iniziare a riparlare di contratto di lavoro.

“Chiameremo alla mobilitazione tutti i nostri iscritti – annuncia Vergallo – spiegando loro quanto fallimentari siano state le scelte politiche riguardanti il SSN messe in atto da tutti i governi che si sono avvicendati negli ultimi anni. Siamo pronti a dichiarare lo stato di agitazione, mettendo in atto le iniziative sindacali di informazione e sensibilizzazione dei nostri associati, finalizzate alla proclamazione di una o più giornate di sciopero, in vista del quale continueremo la nostra battaglia (anche stavolta, come in precedenza, “amministratori e direttori vari sono avvisati fin d’ora”) affinché non restino isolate le condanne (di cui una avvenuta a Firenze) già inflitte per “comportamento antisindacale” a due aziende sanitarie che avevano ritenuto di poter impunemente calpestare i nostri diritti nell’ultima occasione di protesta del 16 Dicembre 2015. Proponiamo la condivisione di questo nostro Exit – conclude il presidente Aaroi-Emac – anche a tutte le altre OOSS della Dirigenza Medica, Veterinaria e Sanitaria, in modo da costituire un fronte unito, compatto e determinato, che non ceda a lusinghe e proposte di miglioramenti futuri senza una contropartita reale”.

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