I dati sulle coperture vaccinali dell’età pediatrica e dell’adolescente mostrano un’incoraggiante crescita nell’ultimo anno

In occasione della Settimana Europea delle Vaccinazioni il Ministero della Salute ha reso noti i dati sulle coperture vaccinali dell’età pediatrica e dell’adolescente per il 2017.

Dalle rilevazioni emerge un trend in aumento per tutte le classi d’età e anche per le vaccinazioni non obbligatorie.

Nel triennio 2013-2016 si è registrato un calo preoccupante delle vaccinazioni, portando l’Italia sotto la soglia di sicurezza del 95% raccomandata dall’Oms per limitare la diffusione dei virus e parlare d’immunità di gregge. Una soglia importante per difendere anche quei soggetti a cui per motivi di salute non è stata effettuata la vaccinazione.

Evidenti miglioramenti

Grazie all’approvazione della legge 31 luglio 2017, n. 119 la strategia riguardo la copertura vaccinale è cambiata portando il trend da negativo a positivo.

L’approvazione del decreto vaccini e la riorganizzazione dei servizi territoriali deputati all’erogazione delle vaccinazioni, nonostante gli iniziali disagi, ha dato quindi i suoi frutti.

Il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Walter Ricciardi esprime grande soddisfazione per i risultati raggiunti.

“Con la legge sui vaccini abbiamo messo in sicurezza i bambini dagli 0 ai 6 anni e siamo soddisfatti del risultato, meno per quelli dai 6 ai 16 anni. C’è infatti un bacino di adolescenti e adulti ancora vulnerabile e i dati di Bolzano ce lo confermano. Dire che alcune malattie sono state debellate è stato uno dei più grandi errori della medicina.

Ora dobbiamo portare avanti un’altra battaglia, quella per gli operatori sanitari perché è inaccettabile avere un tasso di copertura vaccinale del 15%”.

Coperture vaccinali a 24, 36 e 48 mesi

La copertura nazionale per i bambini nati del 2015 nei confronti della polio (usata come proxi per le vaccinazioni contenute nell’esavalente) si avvicina al 95% (94,54%) guadagnando un +1,21% rispetto al 2016, e con 11 regioni che superano il 95%.

Aumentano anche le coperture nei confronti delle vaccinazioni non obbligatorie, come anti-pneumococcica (88,4% nel 2016 vs 90,84% nel 2017) e anti-meningococcica C (80,7% nel 2016 vs 83,06% nel 2017).

La quota relativa alle vaccinazioni a 36 masi, quelle dei bambini nati nel 2014, è importante per monitorare anche i ritardatari.

Le coperture a 36 mesi mostrano valori più alti rispetto a quelle rilevate per la medesima coorte di nascita a 24 mesi. La coorte di nascita 2014 ha una copertura vaccinale anti-polio pari a 95,05% a 36 mesi, rispetto al 93,33% rilevato l’anno prima a 24 mesi (+1,72%).

Anche le altre vaccinazioni obbligatorie superano il 95%, con l’eccezione, se pur per pochi punti decimali, di anti-epatite B e anti-Haemophilus influenzae tipo b.

Le rilevazioni a 48 mesi sono utili per verificare l’impatto della nuova legge sull’obbligo vaccinale in termini di attività di recupero dei soggetti inadempienti.

L’anti-polio passa da 93,43% (dato a 24 mesi rilevato al 31 dicembre 2015) a 94,73%.

Le coperture vaccinali in età pre-scolare ed eseguite entro gli 8 anni

Riguardo alle vaccinazioni in età pre-scolare, generalmente somministrati a 5-6 anni si registra un +2,94% per la quarta dose di anti-polio (85,7% nel 2016 vs 88,68% nel 2017).

Un’ulteriore rilevazione ad hoc ha riguardato la coorte di nascita 2009, per le vaccinazioni eseguite entro gli 8 anni, per la quale si registra un recupero significativo.

La copertura nei confronti della polio (quarta dose) guadagna un +4,51% arrivando a 90,21%.

Vaccinazioni effettuate negli adolescenti

Le coperture vaccinali degli adolescenti sono state verificate prendendo a esame le corti del 1999 e del 2001. Si conferma anche in questo caso in trend positivo.

L’anti-difterica (quinta dose) nei sedicenni aumenta di 4,43% passando dal 63,64% del 2016 al 68,07% del 2017.

Nei diciottenni si osservano un aumento del 3,73% per l’anti-difterica.

Il caso morbillo

Il mancato raggiungimento della soglia del 95% ha portato nel nostro Paese un’estesa epidemia di morbillo che ha colpito circa 5mila persone, di cui oltre 300 tra operatori sanitari, con 4 decessi. L’introduzione della nuova legge sui vaccini ha dato esiti molto positivi.

Per quanto concerne i dati relativi ai bambini nati nel 2015, la prima dose è stata somministrata al 91,68%, con un +4,42% rispetto all’anno precedente. In una regione si supera il 95% della copertura e altre due si avvicinano a questo dato molto importante.

Nei bambini nati nel 2014 i dati sono ancora più sorprendenti. La vaccinazione cresce del 5,12%, passando da 87,26% a 92,38%.

Per i nati nel 2013, la copertura per l’anti-morbillo da 85,27% a 90,59%, con un guadagno rispettivamente dell’1,30% e del 5,32%.

Il ciclo completo di anti-morbillo registra un aumento del 3,57% passando dall’82,24% del 2016 all’85,80% nel 2017 nei bambini in età prescolare. Dati che salgono ancora di più nei bambini di 8 anni raggiungendo l’87,07% con un +4,83%.

L’antimorbillo negli adolescenti guadagna il 4,98% passando dal 78,86% del 2016 all’83,84% del 2017. Nei diciottenni si registra invece un aumento del +6,05%.

European Immunization Week

La settimana europea delle vaccinazioni 2018 ha come tema “La vaccinazione come diritto individuale e responsabilità condivisa per la salute e il benessere di tutti“.

“La vaccinazione – sottolinea Mario Melazzini dell’AIFA – è un atto di responsabilità. Vaccinandoci non facciamo soltanto il nostro bene, in termini di prevenzione delle malattie, ma contribuiamo alla salute di tutti, anche di chi, per gravi patologie, non può vaccinarsi”.

In Italia, grazie alle vaccinazioni sono state prevenute, complessivamente dall’avvio del relativo programma – nota il Ministero della salute – oltre 70.000 morti per difterite, tetano e poliomielite (le tre malattie infettive con la mortalità più elevata nel secolo scorso).

Prevenuti inoltre circa 4 milioni di casi di difterite, tetano, pertosse, poliomielite, epatite B, malattia da Haemophilus influenzale tipo b, morbillo, parotite, rosolia e varicella, il 35% dei quali avrebbe riguardato i bambini nei primi anni di vita.

 

Barbara Zampini

 

 

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