Secondo gli ultimi dati Inps, c’è stata una netta crescita dei certificati di malattia nel privato a fronte di una situazione stabile nella PA

L’ultimo report Inps ha rilevato una decisa crescita dei certificati di malattia nel privato, nello specifico del +4,4%. Nella PA, invece, la situazione resta stabile.
Nel 2016 – secondo Inps – sono stati trasmessi 12,6 milioni di certificati medici per il settore privato e 6,3 milioni per la pubblica amministrazione.

Lo comunica l’Osservatorio sulla certificazione di malattia dell’Inps. Secondo il report, la crescita dei certificati di malattia nel privato è un fatto ormai conclamato. Inoltre, l’Osservatorio ha rilevato che il numero dei certificati medici presenta un’elevata stagionalità.

È infatti molto alto il numero di certificati presenti nel quarto trimestre dell’anno per il privato (38%) e nel primo trimestre per il settore pubblico (32%).
È invece minimo nel terzo trimestre (circa il 20% nel privato e il 15% nel pubblico).
Nel complesso, la distribuzione dei certificati di malattia a livello territoriale evidenzia che, nel 2016, il Nord-ovest è stata l’area geografica che con il 28,4% ha presentato il maggior numero di certificati medici.
Quanto alla crescita dei certificati di malattia nel privato, in Lombardia se ne concentra la maggior parte con 2,7 milioni di certificati pari al 21,5%. Segue il Lazio (11,2%).
Per la PA invece, al primo posto abbiamo il Lazio con il 13,3% e la Sicilia con il 12,5%, e a seguire Lombardia (11,4%) e Campania (11,1%).

Nel privato, a fronte dell’aumento del 4,4% del numero dei certificati medici trasmessi nel 2016 rispetto all’anno precedente, si evidenzia a livello regionale un incremento massimo in Sicilia (+6,3%) e minimo in Valle d’Aosta (+1,4%).

Nella PA, si registra un incremento in Calabria del 7,5% e in Puglia del 4,0%, mentre nel Molise e nel Lazio si registra un decremento rispettivamente pari al 4,4% e 2,7 per cento .
Per quanto concerne gli eventi malattia, invece, per il 2016 è stato di 9,3 milioni nel settore privato e 5,0 milioni nella pubblica amministrazione.
Nel privato il numero di eventi nel 2016 ha subito un incremento pari al 3,9% rispetto all’anno precedente. Tuttavia, presenta variazioni differenti rispetto alla durata, con aumenti più consistenti nelle classi, 1 giorno (9,0%), da 91 a 180 giorni (7,3%) e da 61 a 90 giorni (6,6%).
Meno consistente è, invece, la classe da 4 a 5 giorni, con un aumento del 1,2%. Unica classe in diminuzione è quella da 6 a 10 giorni (-1,5%).
In merito, invece alla età a maggior frequenza dei lavoratori con almeno un evento di malattia, questa è quella tra i 40 e 44 anni (15,7%) nel privato. Nella pubblica amministrazione, invece, la classe di età a maggior frequenza è quella tra i 55 e 59 anni (21,0%).

Questo dipende sia dalla diversa composizione per età dei lavoratori, sia dalle diverse peculiarità dell’attività lavorativa nei due comparti, secondo Inps.

A livello di genere, i lavoratori con almeno un evento di malattia sono in maggioranza maschi (56,6%) nel comparto privato e in maggioranza femmine (68,7%) nella Pubblica amministrazione.
Un altro dato evidenziato dall’Osservatorio Inps, riguarda la comparsa di eventi malattia in relazione alla qualifica professionale.
Rispetto alla qualifica, il 67,4% dei lavoratori del settore privato interessati da almeno un evento di malattia nel 2016, sono gli operai (2,9 milioni).
Il 29,2% dei lavoratori con almeno un evento di malattia nel 2016 hanno la qualifica di impiegato.
Per quanto riguarda la durata della malattia si può notare che gli operai presentano durate medie di 21,6 giorni contro i 12,8 degli impiegati e gli 10,7 degli apprendisti.
 
 
 
 
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