Si chiama ‘screen to screen’ il sistema che al Fatebenefratelli di Roma consente ai genitori dei neonati prematuri di tenerli d’occhio anche a distanza con tablet e smartphone.

Con le culle hitech dell’Ospedale Fatebenefratelli all’Isola Tiberina, a Roma, è adesso possibile monitorare a distanza il proprio bimbo nato prematuro con un tablet o uno smartphone.

L’innovativa tecnologia si chiama “screen to screen” e consente ai genitori dei piccoli bisognosi di terapia intensiva di non staccare mai lo sguardo da loro per tutto il periodo in cui sono ricoverati.

“C’è tanto odio in giro a causa della tecnologia e questo ne è fortunatamente un buon uso”, ha dichiarato Fiorello che ha inaugurato la nuova TIN del Fatebenefratelli all’Isola Tiberina, ristrutturata e potenziata anche grazie al contributo dello showman.

Le culle hitech costituiscono infatti una novità assoluta in Italia. Si tratta di una tecnologia di Philips che ha stretto una partnership strategica pluriennale con la struttura romana.

La terapia intensiva neonatale del Fatebenefratelli è, come noto, un centro di eccellenza.

È infatti la prima nel Lazio accessibile ai genitori h24. La struttura assiste ogni anno circa 600 bambini, di cui 400 prematuri.

Ora la nuova area di 500 mq, con 16 culle per il ricovero intensivo e 13 per il non intensivo, si presenta come un grande spazio aperto. Un luogo dotato di un monitoraggio centralizzato, capace di favorire un controllo costante dei piccoli prematuri. E questo sia da parte degli operatori sanitari che delle famiglie.

La nuova tecnologia Philips per le culle hitech è un sistema video protetto che consente ai genitori di controllare il loro bambino a distanza.

Su ogni incubatrice viene applicato un piccolo apparecchio wireless. A esso, i familiari potranno collegarsi dai loro dispositivi elettronici. Il tutto previa registrazione con codice personale.

L’accesso, sempre monitorato dagli operatori sanitari, potrà essere esteso anche a nonni e parenti. Questi su invito dei genitori, potranno condividere un collegamento. Il tempo massimo consentito è di 20 minuti.

Il tutto proprio nell’ottica di garantire sicurezza e protezione della privacy dei pazienti in culla.

Secondo Fra Pascal Ahodegnon, vicepresidente operativo del Fatebenefratelli all’Isola Tiberina il progetto della nuova TIN “si inserisce in quel percorso di rilancio e crescita intrapreso dal nostro ospedale già da qualche anno”.

Un progetto portato avanti “per realizzare sempre più un modello assistenziale umanizzato, dove la persona è al centro delle cure nella sua totalità”.

Tra gli altri interventi ad alta tecnologia, le culle hitech prevedono l’installazione di un monitor centrale di controllo dei neonati. Questo è stato realizzato per intervenire tempestivamente sulle minime variazioni dei parametri vitali.

Ancora, un innovativo sistema di illuminazione metterà a disposizione di ogni posto letto quattro tipologie di luci personalizzate. Queste sono studiate per rispettare i ritmi sonno-veglia di ogni bimbo prematuro.

“Sono orgoglioso di questo importante progetto in cui Philips ha portato le proprie competenze in ambito tecnologico e le ha messe a disposizione di un partner all’avanguardia come il Fatebenefratelli-Isola Tiberina per costruire una collaborazione strategica a lungo termine molto innovativa per il panorama sanitario italiano”. A dirlo è Stefano Folli, ceo presidente di Philips Italia, Israele e Grecia.

Folli ha sottolineato come, proprio per l’ospedale, sia tsata studiata “una soluzione tailorizzata, concretizzando un vero e proprio modello di family-centered care”.

Questo significa “una cura senza barriere che coinvolge in un unico processo bambini, familiari, medici e staff sanitario, e risponde allo steso tempo alle esigenze di efficienza e sostenibilità a cui oggi ogni struttura ospedaliera deve far fronte”.

 

 

 

 

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