Presentata la Relazione annuale dell’Inail sull’andamento infortunistico. Rispetto al 2012 le denunce di infortunio sul lavoro scendono del 14%

Le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Inail nel corso del 2017 sono state poco più di 641mila. Il dato è in linea con quello rilevato nel 2016 (-0,08%), mentre prendendo come riferimento il 2012 la flessione è pari a circa il 14%. E’ quanto emerge dalla Relazione annuale dell’Inail sui dati relativi all’andamento degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali in Italia nel 2017

Gli infortuni riconosciuti sul lavoro sono poco meno di 417mila, di cui circa il 19% “fuori dell’azienda” (cioè “con mezzo di trasporto” o “in itinere”). Il dato “fuori azienda” è rilevante per la valutazione accurata delle politiche e delle azioni di prevenzione.

Delle 1.112 denunce di infortunio con esito mortale (erano 1.142 nel 2016) gli infortuni accertati “sul lavoro” sono stati 617 (di cui 360 “fuori dell’azienda”). Anche se i 34 casi ancora in istruttoria fossero tutti riconosciuti “sul lavoro” si avrebbe una diminuzione del 2,8% rispetto al 2016.

Gli infortuni sul lavoro hanno causato circa 11 milioni di giornate di inabilità con costo a carico dell’Inail. In media 85 giorni per infortuni che hanno provocato menomazione e circa 21 giorni in assenza di menomazione.

Nei primi cinque mesi del 2018, i casi mortali denunciati sono stati 389, 14 in più rispetto allo stesso periodo del 2017. L’aumento riguarda solo i casi avvenuti in itinere, ovvero nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro (passati da 104 a 118). Per quelli occorsi “in occasione di lavoro” le denunce sono state 271 in entrambi i periodi.

Le denunce di malattia professionale protocollate dall’Inail nel 2017 sono state circa 58mila, circa 2.200 in meno rispetto al 2016.

Ne è stata riconosciuta la causa professionale al 33%, mentre il 3% è ancora “in istruttoria”. Il 65% delle denunce riguarda patologie del sistema osteomuscolare.

Le denunce riguardano le malattie e non i soggetti ammalati, che sono circa 43mila, il 37% dei quali per causa professionale riconosciuta. Sono stati poco meno di 1.400 i lavoratori con malattia asbesto-correlata. I lavoratori deceduti nel 2017 con riconoscimento di malattia professionale sono stati 1.206, di cui 335 per silicosi/asbestosi. Di questi, l’86% aveva età maggiore di 74 anni e il 75% età maggiore di 79 anni.

Dopo la diminuzione registrata nel corso di tutto il 2017, nei primi cinque mesi del 2018 le denunce di malattia professionale sono tornate ad aumentare, anche se a un ritmo più lento rispetto alle quattro rilevazioni mensili precedenti. Al 31 maggio 2018, infatti, l’incremento si è attestato al +3,1%, pari a 818 casi in più rispetto allo stesso periodo del 2017 (da 26.195 a 27.013).

Nel 2017 sono state effettuate più di sette milioni e mezzo di prestazioni sanitarie.

Le prestazioni per “prime cure” effettuate presso i 131 ambulatori dell’Inail sono state circa 700mila, di cui il 94% richieste a seguito di infortuni. Sono state fornite a 3.673 pazienti circa 127mila prestazioni riabilitative e 9.067 visite fisiatriche negli 11 centri di fisiochinesiterapia attivi in cinque regioni.

Il Centro Protesi Inail di Vigorso di Budrio ha registrato l’afflusso di circa 13mila assistiti. Nel frattempo è proseguito lo sviluppo della rete di assistenza territoriale: a luglio 2017 è stata autorizzata l’istituzione del punto di assistenza di Palermo. La nuova struttura – come quelle già attive a Milano, Roma, Bari, Napoli, Venezia Terraferma e quella in corso di attivazione a Torino – opererà in stretta sinergia con il Centro Protesi, provvedendo alla fornitura, riparazione e personalizzazione delle diverse tipologie di ausili.

 

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