L’ Aipo (Associazione Italiana Pneumologi ospedalieri) è stata esclusa dall’elenco delle società accreditate per produrre le linee guida. Scatta la protesta.

A pochi giorni dalla pubblicazione da parte del Ministero della Salute dell’elenco delle società scientifiche e delle associazioni tecnico scientifiche delle professioni sanitarie, come previsto dall’articolo 5 della Legge 8 Marzo 2017, n.24 (Legge Gelli) e dal Decreto Ministeriale del 2 Agosto 2017, arriva la denuncia dell’ Aipo.

La associazione italiana pneumologi ospedalieri è stata infatti esclusa dall’elenco in questione. Secondo alcune informazioni raccolte proprio dalla stessa associazione, l’esclusione sarebbe dovuta a formalità amministrative legate allo statuto.

In questo modo, Aipo non è stata inclusa nell’elenco di quelle società scientifiche di fatto abilitate a produrre linee guida cui i medici e operatori sanitari dovranno attenersi nello svolgimento della propria professione.

In una nota, l’associazione Italiana Pneumologi ospedalieri ha annunciato di voler andare fino in fondo alla questione, anche facendo istanza di revisione.

“Dalle informazioni raccolte Aipo insieme ad altre SS è stata esclusa per ‘formalità amministrative’ legate al suo Statuto. Gli Organi Istituzionali Aipo si sono da subito attivati per comprendere e approfondire tutti gli aspetti della vicenda”.

Nello specifico, la Società ha fatto sapere di voler “verificare la validità dei presupposti che hanno portato alla suddetta decisione e si attiveranno per presentare, se necessario, istanza di revisione del provvedimento di non-inclusione”.

Venerino Poletti, Presidente degli Pneumologi ospedalieri, ha poi puntualizzato quanto segue.

“Gli effetti dell’art. 5 della legge 8 Marzo 2017, n.24, diventano così prorompenti sulla scena della Sanità italiana, dove l’adeguamento ‘amministrativo’ seppur legittimo, diviene prioritario e rilevante rispetto al valore scientifico di una Società storica come Aipo, nata nel dopoguerra e che rappresenta oltre 1.600 Pneumologi Ospedalieri e Territoriali”.

La nota dell’associazione si conclude poi con l’auspicio “che questa vicenda si concluda al più presto e senza traumi nell’interesse della Sanita Italiana”.

 

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