Abbiamo ricevuto e pubblichiamo la lettera di commiato della Prof.ssa Luisa Regimenti presidente dimissionario del sindacato medico legale SISMLA. Il prof. Pasquale Malavenda, vice presidente vicario, assumerà l’interim della presidenza fino alle prossime elezioni.

Carissimo Raffaele, carissimi VicePresidenti, ViceSegretari, Segretario Amministrativo e Vicario e Consiglieri tutti,
scrivo solo poche righe per prendere definitivo commiato da tutti Voi.
Ringrazio Raffaele, per avermi proposto di firmare in qualità di capolista la nuova formazione dei Consiglieri da eleggersi alle prossime elezioni del 13.6.2017 ma, assolto il mio dovere di portare il Sindacato e la sua Dirigenza alla scadenza naturale, rivendico ora il mio diritto a tornare ad essere una persona libera, autonoma e coerente.
Essere il Presidente del SISMLA durante ben due mandati mi è costato molto sacrificio; ho sacrificato tempo libero, famiglia, affetti ma ho ritenuto fosse mio dovere esserci e rappresentare nel modo più onesto e limpido i tanti colleghi che mi hanno votata e voluta loro Presidente.
Ho preso un impegno sei anni fa che con la promulgazione della Legge Gelli, che pone il medicolegale al centro della controversia in materia di responsabilità professionale, ritengo di aver assolto, ancor più con un risultato che se lo si confronta con i passati tentativi andati a vuoto di personaggi del Sindacato e non, acquista ancor più valore e merito.
Ora però non ritengo sia più mio dovere portare avanti, spesso a costo di faticosissimi silenzi imposti dal mio ruolo e dalla gerarchia sindacale, una Istituzione che seppure di antica ispirazione, oggi cede il passo a suggestioni esterne, per inadeguatezza e crisi valoriale di alcuni, presentandosi così sguarnita di fronte alle sfide che il futuro presenta a chiunque voglia esercitare la nostra professione.
Ancor più però, hanno assunto l’importante ruolo nella mia irrevocabile decisione altri fattori per dire “ambientali”, laddove alla costruttiva dialettica interna ed esterna, agita con lealtà, si è opposta e si oppone falsità, calunnia, maldicenza, di fazioni e conventicole che utilizzano tali bassi metodi unicamente al fine di primeggiare o peggio ancora , come è, di proteggere interessi non proprio nobili, in un mondo che inesorabilmente proprio a causa di questo sta affondando e morendo.
Dunque a chi tanto combatte all’interno e all’esterno per la conquista di una poltrona, cosa offrire di meglio che la poltrona stessa per dimostrare il totale disinteresse per questi inutili pennacchi? E allora per dirla alla Jep Gambardella, che esplora nel suo film la “Grande Bellezza”, “Io non posso più perdere tempo a fare le cose che non ho voglia di fare”, o meglio ancora “non ho più tempo per le riunioni interminabili in cui si discutono statuti, leggi, procedure e regolamenti interni, sapendo che alla fine non si concluderà nulla.
Non ho più tempo per sopportare persone assurde che, oltre che per l’età anagrafica, non sono cresciute per nessun altro aspetto.
Ormai , non ho più tempo per trattare con la mediocrità. Non voglio più partecipare a riunioni in cui sfilano solo EGO gonfiati; non sopporto i manipolatori, gli arrivisti, né gli approfittatori. Mi disturbano gli invidiosi che cercano di screditare i più capaci, per appropriarsi dei loro posti, talenti e risultati. Detesto gli effetti che genera la lotta per un incarico importante, quando le persone non hanno più interesse a discutere sui contenuti, ma solo sui titoli.
D’ora in poi voglio vivere accanto a della gente umana, molto umana; che sappia sorridere dei propri errori e che non si gonfi in caso di vittoria. Gente che non si consideri eletta anzitempo, gente che non sfugga dalle proprie responsabilità, gente pulita che abbia rispetto della dignità umana e che desideri solo essere dalla parte della verità e dell’onestà. Voglio circondarmi di gente che sappia parlare al cuore delle persone, cui i duri colpi della vita abbiano insegnato a crescere, a rispettare e ad essere utile.”
E come ci insegna, appunto, De Andrade, il mio obiettivo è arrivare alla fine soddisfatta, in pace con i miei cari e con la mia coscienza.
Detto questo, non mi resta che formulare i migliori auguri ai futuri Presidente e Segretario che certamente assumeranno l’incarico ritenendo di essere migliori di me, che li ho preceduti.
Lascio loro volentieri questa convinzione, tenendo per me la sola certezza che ho, e cioè che viceversa nella vita si può sempre migliorare.
E miglioreremo…
Un affettuoso saluti a tutti.
Luisa Regimenti

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