L’iniziativa, presentata al Presidente della Camera Roberto Fico, ha l’obiettivo di rendere accessibile ai disabili sensoriali la documentazione di natura  infermieristica e sanitaria

Si chiama Braille LIS il progetto dedicato ai disabili sensoriali presentato ieri al presidente della Camera Roberto Fico dagli Ordini degli infermieri (OPI). La proposta operativa è già presente a Bologna, Frosinone, Pavia, Pordenone, Pescara, Ragusa, Foggia, Ancona, Rimini, Alessandria, Napoli, Salerno, Teramo, Firenze-Pistoia, Oristano, Carbonia-Iglesias).

L’iniziativa mira a condividere con utenti ciechi e sordi la documentazione di natura infermieristica e sanitaria. Il tutto attraverso: una sezione video nel linguaggio dei segni e contenente documenti utili e accessibili ai sordi e agli ipoacusici; una sezione audio-video contenente documenti utili e accessibili agli ipovedenti – non vedenti e loro care giver; una sezione audio contenente documenti utili e accessibili agli ipovedenti – non vedenti; una sezione testuale contenente documenti utili e accessibili ai sordi e agli ipoacusici; un prodotto editoriale in braille.

La documentazione infermieristica e sanitaria dedicata ai disabili sensoriali va dal profilo professionale (DM 739/94) a quello dell’infermiera pediatrica (DM 70/97). E ancora dal Codice Deontologico al Patto cittadino-infermiere, dalla Carta Europea dei Diritti dell’ammalato al Codice di Comportamento dei pubblici dipendenti.

Comprende anche il Giuramento dell’infermiere e le leggi che caratterizzano la professione.

“Esporre alla terza carica dello Stato questo progetto – ha detto Graziano Lebiu, presidente dell’Ordine di Carbonia Iglesias e promotore dell’iniziativa – è un momento di altissimo significato istituzionale e politico per lettura del mondo che circonda l’ambito nel quale gli infermieri dei territori operano quotidianamente e che parte dai bisogni dei più fragili e dei disabili fino a intercettare le necessità delle comunità dei ciechi e dei sordi di essere posti nelle medesime condizioni di chi vede e sente, nel nostro caso per mano degli infermieri ai quali possono affidarsi nel contesto della responsabilità del governo dell’assistenza ospedaliera e territoriale”.

“Questo gesto di riguardo nei confronti dei nostri interlocutori – ha affermato Barbara Mangiacavalli,  presidente della Federazione nazionale degli Ordini degli infermieri (FNOPI)  – è un valore aggiunto e un peso specifico del Servizio sanitario nazionale che l’infermieristica ha voluto far conoscere anche dal Presidente della Camera, annoverandola tra le qualità che la contraddistinguono tra le professioni d’aiuto e sanitarie. Fa parte del bagaglio culturale, professionale e morale dell’infermiere quando si valuta una barriera da rimuovere per la fruizione di risposte assistenziali all’altezza delle aspettative e dei diritti dei cittadini”.

“Il progetto – ha aggiunto – è una risposta che si inserisce in una vera e propria transizione culturale per prendere in carico individui con un forte disagio e un forte bisogno. E dovrà essere condiviso tra tutti gli attori dell’assistenza sanitaria perché chi ha incontrato difficoltà nella sua vita possa vederle trasformate in opportunità”.

 

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