La Federazione dei titolari di farmacia è intervenuta sul tema della distribuzione diretta raccomandando agli associati di segnalare i casi di spreco.

La Federazione dei titolari di farmacia ha inviato una circolare a tutti i suoi iscritti sulla questione degli sprechi nella distribuzione diretta.

Lo scopo dichiarato di Federfarma è proprio quello di fare luce su casi di spreco provenienti dalla distribuzione diretta sulla base delle segnalazioni giunte in farmacia. Segnalazioni che, spesso e volentieri, giungono proprio dai cittadini stessi.

È questa la richiesta della federazione, che nel documento ha chiesto ai propri associati di inviare documentazione alle proprie associazioni provinciali.

“Giungono periodicamente segnalazioni – ha dichiarato la Federazione dei titolari di farmacia – con le quali si evidenzia che sovente singoli cittadini si recano nelle farmacie per richiedere la possibilità di restituire confezioni integre di medicinali ottenuti tramite distribuzione diretta dalle strutture pubbliche”.

Una situazione frequente sulla quale la federazione chiede maggiore vigilanza, proprio al fine di evitare sprechi di ogni tipo.

“Federfarma ritiene utile, nell’interesse generale, far luce su tale ricorrente fenomeno – scrive nella circolare – soprattutto in tale momento congiunturale nell’ambito del quale tanta attenzione è posta ed evitare sprechi e inefficienze in sanità”.

La questione degli sprechi nell’ambito della distribuzione diretta è un tema importante per Federfarma, che con questo invito ai propri associati intende far emergere le sommarie dimensioni del fenomeno.

L’invito alle farmacie presso le quali i pazienti o loro familiari riportino i farmaci descritti in quanto non più utilizzati, pertanto, è quello di prendere nota di tale circostanza.

Laddove sia possibile, si invita anche a raccogliere documentazione fotografica, e inviarla alla propria associazione provinciale.

Insieme alle foto, scrive Federfarma, può essere utile corredare la propria segnalazione “con alcune qualificanti informazioni aggiuntive, come il riferimento della struttura erogante o al periodo di terapia al quale si riferiva il quantitativo consegnato”.

 

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