Il decreto del ministero dei Trasporti individua e esplicita 58 interventi rientranti nella cosiddetta edilizia libera, suddivisi in 12 tipologie di lavori
Il 23 aprile è entrato in vigore il decreto ministeriale dei Trasporti dello scorso 2 marzo, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 7 aprile 2018. Il provvedimento disciplina la cosiddetta edilizia libera. Si tratta, nello specifico, dei lavori di ristrutturazione che non richiedono alcuna autorizzazione burocratica (Scia, Cila o altri titoli abilitativi).
L’obiettivo del decreto è garantire una regolamentazione omogenea su tutto il territorio nazionale. Al tal fine è previsto un glossario unico delle opere edilizie che individui la categorie di intervento e le abilitazioni necessarie per compierle.
Il glossario non introduce nuovi interventi realizzabili senza autorizzazione, ma esplicita e identifica chiaramente le opere che già si trovano sotto il regime dell’edilizia libera. L’elenco quindi ha l’unico scopo di eliminare i rischi interpretativi.
Gli interventi che si possono realizzare senza titoli abilitativi elencati nel decreto sono 58. Riguardano 12 tipologie di lavori, a partire dalla manutenzione ordinaria.
In tale prima macro-categoria rientrano, ad esempio, la riparazione, sostituzione e il rinnovamento della pavimentazione esterna e interna. O ancora, il rifacimento, la riparazione e la tinteggiatura degli intonaci interni e esterni.
Tra le altre categorie figurano poi le pompe di calore di potenza termica utile nominale inferiore a 12 kW; i depositi di gas di petrolio liquefatti di capacità complessiva non superiore a 13 mc; l’eliminazione delle barriere architettoniche; l’attività di ricerca nel sottosuolo; i movimenti di terra, le serre mobili stagionali; la pavimentazione di aree pertinenziali; i pannelli fotovoltaici a servizio degli edifici; le aree ludiche ed elementi di arredo delle aree di pertinenza; i manufatti leggeri in strutture ricettive, le opere contingenti temporanee.
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