Il ministero della Salute, dopo aver effettuato una completa ricognizione e un’analisi sullo stato del patrimonio di edilizia sanitaria, ha evidenziato un fabbisogno complessivo pari a 32 miliardi di euro

“Da oggi parte il Piano Marshall per l’edilizia sanitaria che ho annunciato appena sono diventata ministro”. Così il Ministro della Salute, Giulia Grillo, sul via libera della Conferenza delle Regioni all’intesa per il rifinanziamento dei 4 miliardi del Fondo per l’edilizia sanitaria e il rinnovamento tecnologico previsti dalla legge di bilancio 2019. Grillo ha sottolineato come si apra “una nuova stagione di concretezza e di efficacia per sostenere il Servizio sanitario nazionale”.
Le risorse ripartite alle Regioni potranno essere utilizzate per la sottoscrizione di Accordi di Programma. Ciò secondo le modalità e le procedure per l’attivazione dei programmi di investimento in sanità definite dagli Accordi tra Governo e Regioni.

“A meno di un anno dal mio insediamento – afferma  la titolare del dicastero della Salute – ho messo a disposizione i primi 5 miliardi per dare ospedali nuovi e le migliori tecnologie sanitarie al Paese”.

“Nella quota sono destinati 60 milioni per la realizzazione di 6 centri di eccellenza in grado di sviluppare attività di ricerca, produzione e trattamento con terapia genica Car-T. A differenza dei tanti che mi hanno preceduto parlo di quello che ho fatto e non di quello che farò. L’obiettivo è, nell’arco della legislatura, ammodernare tutto il patrimonio sanitario del Paese e vi racconterò giorno dopo giorno quello che stiamo realizzando, lavorando per dare servizi migliori e una buona sanità a tutti i cittadini di tutto il Paese. Nessuno deve più rimanere indietro”.
Il ministero della Salute dopo aver effettuato, su mandato del ministro, una completa ricognizione e un’analisi sullo stato del patrimonio di edilizia sanitaria, di concerto con le Regioni, ha evidenziato un fabbisogno complessivo per interventi sul patrimonio edilizio da realizzare sull’intero territorio nazionale che ammonta a 32 miliardi di euro, di cui circa 12 miliardi di euro per le strutture che si trovano in zone a maggior rischio sismico. Tra le varie competenze del ministero della Salute – si legge in una nota – rientra infatti la programmazione e il finanziamento degli interventi sul patrimonio immobiliare e tecnologico delle strutture del Servizio sanitario nazionale.
 
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