Per il Segretario Nazionale Troise investire nei servizi pubblici, a partire dalla sanità, è una priorità morale, etica, economica e ora anche politica

“I partiti al Governo hanno perso la salute, e forse non solo quella. E la prognosi rimane riservata”. All’indomani della secondo turno elettorale che ha portato al rinnovo di numerosi consigli comunali su tutto il territorio italiano, l’Anaao Assomed – Associazione dei Medici e Dirigenti del Ssn – evidenzia per bocca del suo Segretario Nazionale, Costantino Troise, “la forbice esistente tra la realtà e lo story telling governativo”; una realtà caratterizzata da “una crescente polarizzazione delle ineguaglianze tra due Italie, due sanità, due città, che ha assunto una chiara connotazione geografica, sociale, anagrafica…. ed elettorale”.

A pesare sul risultato delle urne, secondo Troise, c’è anche l’assenza della sanità pubblica dall’agenda dell’esecutivo, “che preferisce investire nella sanità privata i soldi dei libretti postali dei cittadini”. “Non c’è bisogno dell’indovino – afferma il Segretario Nazionale Anaao – per sapere come hanno votato oltre tre milioni di dipendenti pubblici, stretti tra leggi punitive ed un pregiudizio ideologico, duro a morire in tutti i governi, in attesa di un rinnovo contrattuale da 7 anni, ai quali è stata promessa, solo dopo una sentenza della Corte costituzionale, una paghetta”.

Con specifico riferimento al settore della sanità pubblica, Troise pone la stessa considerazione riferendosi “ai 650.000 dipendenti del Servizio Sanitario Nazionale, il cui lavoro tiene in piedi quello che resta della sanità pubblica, con un livello di gravosità e rischiosità, anche patrimoniale, che stride con livelli retributivi inchiodati al 2006”. E ancora ai precari della sanità “per i quali nessun cuore governativo versa lacrime, considerati geneticamente differenti da quelli della scuola e non degni della stessa attenzione” e alle migliaia di giovani medici “costretti ad emigrare per le inefficienze di un sistema formativo che il Governo si guarda bene dal mettere in discussione”.

L’attenzione di Troise si sposta poi sugli utenti del Ssn, che, tra definanziamento e tagli, rende milioni di cittadini “abitanti un universo della sanità negata che tende a dilatarsi per chi ha difficoltà economiche o non riesce, comunque, a pagare di tasca propria nemmeno un ticket”. Tra questi una menzione particolare agli abitanti del meridione, “figli di un dio minore, gratificati di piani di rientro e commissariamenti funzionali alla politica, nuovi limiti all’accesso ai servizi e peggiori risultati di salute”. “E chissà – continua Troise – che peso hanno avuto, nel ribaltone verificatosi in alcuni importanti Comuni, discutibili riforme della sanità improvvisate in alcune Regioni”.

Un voto, dunque, quello delle ultime comunali, che secondo il Segretario Anaao ha dato una possibilità di rivincita a molti italiani, in particolare alle fasce più deboli, che pagano il prezzo della diminuzione del perimetro della tutela pubblica nei servizi sanitari e sociali. “Chiunque voglia sul serio cambiare verso – conclude Troise – non può cominciare se non da qui. Investire nei servizi pubblici, a partire dalla sanità, è una priorità non solo etica, sociale ed economica ma, ora, anche politica”.

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