Uno studio USA dell’Università della California del Sud ha valutato la relazione tra emicrania con aura e lo sviluppo di fibrillazione atriale.

L’ emicrania con aura rappresenterebbe un fattore di rischio importante per quel che concerne lo sviluppo della fibrillazione atriale.

Infatti, tale forma di cefalea aumenterebbe del 39% il rischio che si sviluppi questa patologia.

A dirlo è un importante studio dell’Atherosclerosis Risk in Communities (ARIC), coordinato da Souvik Sen, dell’Università della California del Sud di Columbia. I risultati della ricerca sono stati pubblicati da Neurology.

In base a tale ricerca, Sen e il suo team hanno considerato i dati dell’ARIC relativi a 1.516 pazienti con emicrania e 9.405 senza. Lo scopo era valutare la possibile associazione tra emicrania con aura e incidenza di fibrillazione atriale.

Ebbene, nel periodo di follow-up di 20 anni, la fibrillazione atriale ha interessato il 18% dei pazienti con emicrania con aura, il 14% dei pazienti con emicrania senza aura e il 17% delle persone che non soffrivano di mal di testa.

Dai risultati della ricerca è emerso che i pazienti con qualsiasi tipo di emicrania presentavano un rischio inferiore del 18% di fibrillazione atriale. Inoltre, i pazienti con emicrania senza aura avevano un rischio inferiore del 23%, rispetto ai pazienti che non soffrivano di mal di testa.

Invece, l’ emicrania con aura non risultava associata in modo significativo all’incidenza di fibrillazione atriale.

In seguito all’aggiustamento dei dati per sesso e per età, l’ emicrania con aura è stata associata a un rischio del 39% più elevato di incidenza di fibrillazione.

L’aumento del rischio si è dimostrato infatti molto più elevato negli uomini e negli over 60 anni, ma non era significativamente aumentato tra le donne che avevano emicrania con aura. Questa forma di mal di testa è infatti risultata associata a un aumento del 30% di rischio di fibrillazione atriale.

E questo anche dopo aver aggiustato i dati per la presenza di altri problemi medici. A

Dunque, si è notato che l’emicrania con aura era associata a un rischio del 46% più elevato di incidenza di fibrillazione atriale, rispetto all’emicrania senza aura.

Secondo Sen, “l’emicrania con aura è associata a un aumento del rischio di ictus, in particolare di ictus ischemico-cardioembolico”. Infatti, “tra i vari meccanismi ipotizzati per questo aumento c’è l’incidenza di fibrillazione atriale”. E questo sebbene non sia stata mai studiata in nessuna ricerca.

In conclusione, ha ammesso il ricercatore, “la fibrillazione atriale può portare a tromboembolismo a livello dei vasi sanguigni cerebrali che, a sua volta, porta a ictus ischemico”.

Pertanto, una volta rivelata la fibrillazione,” il medico può usare scale di valutazione del rischio per determinare la probabilità che il paziente vada incontro a ictus e avviare una terapia di profilassi”.

 

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