Archiviata l’inchiesta per omicidio colposo aperta dopo la morte di un uomo colpito da infarto che era stato operato solo dopo il trasferimento presso un altro ospedale poichè presso il nosocomio del primo ricovero l’Unità emodinamica non era operativa nelle ore notturne

La Procura ha archiviato l’inchiesta per omicidio colposo aperta in seguito alla morte di un 61enne di Borghetto Santo Spirito, in provincia di Savona, colpito da infarto nell’aprile del 2014. L’indagine era stata aperta su esposto della moglie dell’uomo per valutare eventuali responsabilità sul decesso e chiarire se la morte poteva essere evitata.

L’uomo, infatti, era giunto alle 3 di notte con un’ambulanza al Pronto Soccorso dell’Ospedale Santa Corona di Pietra Ligure dove era stato sottoposto a una visita cardiologica che evidenziava i sintomi dell’infarto. Dal momento che presso il nosocomio pietrese a quell’ora l’emodinamica non era operativa, il 61enne era stato trasportato all’Ospedale San Paolo di Savona dove era stato operato, a distanza di quasi due ore e mezza dal primo ricovero. L’intervento, tuttavia, non era riuscito a salvarlo dalla morte, avvenuta dopo alcuni giorni trascorsi prima in rianimazione e poi in terapia intensiva.

Dalle prime indagini non erano emerse responsabilità a carico dei medici che avevano seguito il paziente e l’attenzione degli investigatori si era quindi spostata sui vertici dell’Asl e sulla scelta di chiudere emodinamica di notte nell’Ospedale di Pietra Ligure. Anche in questo caso però gli inquirenti non hanno ravvisato responsabilità; decisive in tal senso sia la perizia del medico legale, secondo cui il paziente era stato colpito da un infarto che non gli avrebbe comunque lasciato scampo, sia la ricostruzione della gestione del soccorso. Secondo il gip sarebbero state seguite correttamente e scrupolosamente tutte le procedure previste e anche il trasferimento, determinato dall’impossibilità di operare l’uomo presso l’Ospedale di Pietra, non sarebbe stato determinante; l’intervento, infatti, venne eseguito di gran lunga entro le tre ore nelle quali secondo le linee guida internazionali adottate anche dalla Sanità ligure deve essere operato un paziente con i sintomi di un infarto.

Il fascicolo dunque è stato chiuso ma nel frattempo le polemiche sollevate dalla vicenda hanno portato quantomeno alla riapertura notturna dell’unità di emodinamica.

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