La Procura ha formulato la richiesta di un maxi risarcimento nei confronti di un falso ginecologo. Provocò lesioni gravissime a un neonato

Un milione e 581 mila euro è la cifra che la Procura contabile di Venezia ha chiesto al falso ginecologo Andrea Stampini come risarcimento a favore dello Stato.
Stampini, geometra e falso ginecologo, avrebbe esercitato per anni senza aver mai conseguito una laurea in Medicina.
Ma non è tutto. Il sedicente medico tornerà in aula il 17 novembre per il processo a suo carico per le lesioni causate a un bimbo durante il parto, avvenuto all’Ospedale di Dolo.

La richiesta della Procura, intanto, è di oltre un milione e mezzo di euro, denaro che, secondo la Procura, il falso ginecologo dovrebbe restituire allo Stato per aver lavorato e operato una vita come medico senza averne le qualifiche.

Stampini aveva esercitato in Veneto, Emilia Romagna e Trentino Alto Adige, senza aver mai preso – secondo le accuse – la laurea in Medicina.
La sostituto procuratore Chiara Imposimato ha così citato a giudizio l’uomo, per chiedergli la restituzione degli stipendi incassati tra il novembre 1997 e il febbraio 2014.
In questo periodo era stato dirigente medico specialista in Ostetricia e Ginecologia, presso l’ospedale di Bassano, al servizio dell’Usl 3 oggi Usl Pedemontana.
L’udienza davanti alla Corte dei conti, presieduta da Guido Carlino, è in calendario il 15 novembre.
Due giorni dopo, il 17, riprenderà in Tribunale a Venezia, il processo penale che vede Stampini imputato per due reati.
Non solo per esercizio abusivo della professione medica, ma anche per le gravi e irreversibili lesioni provocate a un bimbo di Camponogara.
Il piccolo, nato all’ospedale di Dolo, durante un parto seguito proprio da lui ha riportato lesioni gravissime.
Stampini, dopo la pensione, era diventato uno dei medici dello studio Efds, convenzionato con l’Usl di Dolo.

Il falso ginecologo è accusato – in questo frangente – di “grave negligenza, grave imprudenza e grave imperizia” per aver guidato il parto senza averne le competenze.

Soprattutto nel “far praticare all’ostetrica manovre dannose, inidonee o comunque errate per far fronte a una complicanza insorta, aggravata dalla sconsiderata applicazione della ventosa ostetrica”.
Ciò ha causato al piccolo danni neuropsichici permanenti e invalidanti.
Tutto sarebbe peraltro avvenuto con esercizio abusivo della professione, per aver operato “sulla base di certificati di laurea in medicina e abilitazione all’esercizio della professione medica (apparentemente conseguiti all’Università di Bologna) contraffatti”.
Accuse gravissime, di cui si sta occupando il Tribunale di Venezia, e di cui Stampini dovrà rispondere davanti al giudice Ciampaglia.
Secondo la ricostruzione dei carabinieri dei Nas, Stampini ha operato come ginecologo dal 1978 al 2015 in diverse città. A Ferrara, Portomaggiore, Riva del Farda e Bassano del Grappa.
Dopo la pensione, si è spostato a Dolo.

Nei mesi scorsi, l’uomo ha già subito una condanna da parte della Corte dei conti di Trento a restituire 484 mila euro all’Azienda sanitaria della provincia.

In questo caso specifico, si tratta degli stipendi che ha incassato in qualità prima di medico e poi di primario del reparto di Ginecologia ed Ostetricia dell’ospedale di Riva del Garda.
Qui aveva lavorato dal 1985 al 1997, prima di prendere l’incarico che lo ha portato al primariato a Bassano del Grappa.
Il pm aveva chiesto la condanna al risarcimento di 788 mila euro. In seguito, i giudici hanno sottratto da questa cifra i contributi che l’ente ha pagato all’istituto di previdenza. Pertanto Stampini dovrà restituire “solo” gli stipendi netti.
A gennaio, intanto, era scattata la confisca dei beni, situazione che potrebbe ripetersi nel giudizio davanti alla Corte dei Conti del Veneto.
 
 
 
 
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