Lo strumento è stato definito dall’Ordine dei commercialisti in vista del passaggio obbligatorio alla fatturazione elettronica previsto per il 2019

L’introduzione dell’obbligo di fatturazione elettronica tra privati può essere un’opportunità, e non solo un rischio, per gli studi dei commercialisti. Anche per quelli più piccoli e meno strutturati. A tal fine è tuttavia necessario che la professione si attrezzi al più presto e in maniera consapevole per il passaggio dalla contabilità analogica a quella digitale.

E’ quanto afferma in una nota il Consiglio nazionale della categoria, che ha definito un preciso modello evoluto digitale per la trasformazione dello studio. Una sorta di guida che possa diventare un punto di riferimento per gli iscritti.

Il modello prevede una gestione diretta da parte dello studio del processo di emissione, contabilizzazione e conservazione della fattura elettronica. Il tutto in un sistema nel quale cliente e studio interagiscono telematicamente, condividendo lo spazio digitale entro il quale si svolge il processo di fatturazione.

L’analisi del modello è stata eseguita ipotizzando che il cliente dello studio sia un’impresa in contabilità semplificata e che lo studio abbia una soluzione software integrata composta da tre moduli: quello di contabilità, quello di gestione elettronica documentale (GED) e il modulo di conservazione documentale digitale.

Il modello prevede inoltre che lo studio emetta la fattura per conto dei propri clienti.

Il sistema prevede l’apposizione della firma remota o automatica ai dati della fattura inseriti dal cliente sulla piattaforma GED. Lo studio riceverà poi per conto del cliente le fatture elettroniche tramite il Sistema di Interscambio.

Nello schema messo a punto dal Consiglio nazionale è centrale dunque la collaborazione studio-cliente. L’integrazione tra i diversi moduli che compongono la soluzione software dello studio professionale consentirebbe poi al commercialista di massimizzare i vantaggi derivanti dalla digitalizzazione.

L’applicazione dello schema valorizzerebbe inoltre i dati delle fatture che lo studio sarebbe in grado di intercettare in tempo reale. Dati ai quali agganciare servizi a valore aggiunto da proporre ai clienti. La riduzione dell’inserimento manuale di una moltitudine di dati contabili, potrebbe comportare infine una modifica di parte delle abituali attività degli Studi. Ciò comporterebbe la possibilità per dedicarsi ad attività diverse.

“La fatturazione elettronica obbligatoria – commenta il presidente della categoria, Massimo Miani – è un processo inevitabile, che va però gestito al meglio. Per questo chiediamo da tempo che la sua introduzione sia più graduale: bisogna dare la possibilità alle piccole e piccolissime imprese di prepararsi al meglio ad una novità di tale portata. Il rischio è che altrimenti il sistema possa incappare in difficoltà simili a quelle verificatesi lo scorso anno con lo spesometro. Uno scenario da scongiurare con forza”.

 

Leggi anche:

FATTURA ELETTRONICA: ECCO LE NOVITÀ PER I PROFESSIONISTI

- Annuncio pubblicitario -

LASCIA UN COMMENTO O RACCONTACI LA TUA STORIA

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui