Il piccolo è deceduto il 6 agosto a causa del batterio Serratia marcescens. Nel reparto di patologia neonatale si è sviluppato un focolaio epidemico 

Sarebbe il Serratia marcescens il batterio all’origine della morte di un neonato avvenuta agli Spedali Civili di Brescia. Il bambino, deceduto martedì, era ricoverato nel reparto di patologia neonatale insieme al gemellino, colpito dalla stessa infezione con altri neonati. Tra i piccoli ricoverati, 10 bambini sono risultati positivi al batterio. L’Asl ha fatto sapere che nel reparto si sarebbe sviluppato un focolaio epidemico caratterizzato da tre casi di sepsi neonatale, un’infezione delle vie urinarie e sei casi di colonizzazione.

Il 20 luglio è stata identificata una condizione di malattia da Serratia marcescens in due neonati, con isolamento del germe da emocolture. A un terzo neonato sono stati riscontrati segni clinici di congiuntivite, con isolamento del microrganismo da tampone oculare.

I primi due casi diagnosticati, sottolinea l’ospedale, “sono andati progressivamente migliorando e attualmente sono in via di risoluzione”.

Purtroppo il terzo paziente ha invece sviluppato segni clinici da shock settico e un quadro clinico che è progressivamente peggiorato. “Nonostante la terapia antibiotica a largo spettro e tutte le cure intensive prestate –si legge in una nota dell’Azienda – in data 6 agosto ha cessato di vivere”.

Dai tamponi di sorveglianza eseguiti a tutti i neonati degenti nel reparto a partire dal 20 luglio sono stati successivamente identificati altri 7 casi di positività. Di questi uno ha presentato quadro clinico di infezione delle vie urinarie dal medesimo germe.

Il nosocomio fa sapere che al primo riscontro della malattia, il 20 luglio, “è stato immediatamente allertato il Comitato infezioni ospedaliere pediatrico”. Inoltre “sono state subito attivate le prime misure di sorveglianza e contenimento”.

Il 24 luglio è stata messa in opera la bonifica ambientale di una stanza di degenza riservandola ai nuovi ingressi e programmate le bonifiche successive. Il 27 luglio, al riscontro delle ulteriori positività dei tamponi di screening, è stata disposta la chiusura dell’accettazione di nuovi pazienti in Terapia intensiva neonatale.

La Procura intanto ha aperto un fascicolo contro ignoti sull’accaduto.

I carabinieri del Nas hanno acquisito la documentazione sanitaria, le procedure aziendali e tutti gli elementi utili alle indagini. Inoltre, l’assessore al Welfare di Regione Lombardia Giulio Gallera ha fatto sapere che è stata “avviata una commissione d’inchiesta per verificare misure di sorveglianza e contenimento batterio”.

“Sin da lunedì scorso – ha spiegato Gallera – abbiamo seguito e monitorato insieme all’Asst la situazione all’interno del reparto di terapia intensiva neonatale. Nei giorni scorsi, abbiamo inoltre interloquito con Ats Brescia e gli abbiamo dato mandato di avviare una commissione d’inchiesta per verificare se dal punto di vista amministrativo e sanitario sono state seguite tutte le misure di sorveglianza e contenimento del batterio”.

Attualmente, dei dieci neonati positivi per Serratia, 6 sono ancora degenti. Dei restanti 27 degenti risultati negativi allo screening, invece, 10 sono stati dimessi e 17 sono ancora ricoverati.

“Nelle prossime settimane – sottolinea l’Asl in una nota – la situazione continuerà ad essere mantenuta sotto stretta osservazione”. L’accettazione del reparto continuerà a rimanere chiusa, “così da poter progressivamente liberare gli ambienti di degenza e procedere ad una loro ulteriore radicale bonifica”.

 

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