Assunzioni ferme dal 2009, a breve la riforma della Formazione Post Laurea in medicina. Maggiore “qualità formativa centrata sui contenuti e non sulle lungaggini burocratiche; ampliamento e responsabilizzazione graduale di tutti i soggetti”

Lo ha dichiarato il Ministro della Salute, Giulia Grillo, in un post su Facebook lo scorso 17 agosto.

“Serve uno sforzo di tutti ed un grande senso di responsabilità, sarebbe una riforma epocale capace di migliorare tutto il sistema nel suo complesso, sia della formazione degli operatori sanitari che del Servizio sanitario nazionale”.

“Già nelle prossime settimane potremmo discutere della nostra bozza di riforma con i ministeri coinvolti in primis il MIUR, la Funzione Pubblica, MEF, coinvolgendo altresì tutti i pilastri su cui si poggia il sistema dalle associazioni dei medici e dei pazienti, le regioni e le università, sono sicura che ognuno di loro saprà avere un ruolo responsabile in questo processo”.

“Le Regioni stanno cercando di mettere le toppe come possono, ma sono convinta che la riforma debba essere nazionale, come Ministro e come Medico desidero fare tutto quanto in mio potere per garantire una formazione di alto livello, omogenea su tutto il territorio nazionale, consapevole che seppur strada più complessa è quella che sul lungo periodo restituirà migliori risultati”.

Gli obiettivi della riforma

Due sono le linee guida che intende seguire in questa nuova riforma – ha annunciato il Ministro – “primo la garanzia della migliore cura a tutti cittadini e chi si trova, suo malgrado, in un Pronto Soccorso o in un’altra situazione di emergenza, e secondo, bisogna garantire il livello della formazione a livello nazionale, non possiamo permetterci che ci siano diversi percorsi nelle diverse aree del Paese”.

“Per questo dobbiamo impegnarci sulla qualità formativa centrata sui contenuti e non sulle lungaggini burocratiche che paralizzano il Paese, in secondo luogo un ampliamento e responsabilizzazione graduale di tutti i soggetti: le università dovranno gestire più medici in formazione su reti formative più ampie, i medici in formazione degli ultimi anni dovranno essere via via più autonomi nei sistemi sanitari di quanto lo possano essere oggi, le strutture regionali dovranno essere sempre più coordinate con gli atenei per divenire parte integrante delle reti di formazione”.

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