L’Associazione lancia un appello a Governo e Parlamento individuando le aree che richiedono un intervento immediato per la tutela della formazione medica specialistica

Dalla cronica ed irrisolta questione relativa all’insufficiente numero di borse per colmare il cosiddetto “imbuto formativo” alle carenze residue nella gestione del test di accesso. Dal monitoraggio della qualità didattica alle criticità sui canali formativi paralleli. Sono le aree individuate da Federspecializzandi che richiedono un intervento immediato per la tutela della formazione medica specialistica.

L’Associazione ha lanciato un appello alla politica inviando un documento di indirizzo ai Ministri della Salute, dell’Istruzione e dell’Economia. Tra i destinatari del testo ci sono poi tutti i componenti delle commissioni parlamentari “che avranno l’importante compito di affrontare i temi inerenti alla Salute”.

Nel documento non manca anche uno sguardo al post-specializzazione, con una richiesta di sblocco del turnover e di investimenti in concorsi per neo-specialisti. L’obiettivo è il loro pronto inserimento nel SSN al termine del percorso formativo.

Per Federspecializzandi, la tutela del personale del Ssn e dei medici in formazione deve essere una priorità assoluta nell’agenda del Governo e del Parlamento.

I professionisti preparati e con percorsi certificati rappresentano, infatti, una delle più grandi ricchezze per la Salute delle comunità. “Occorre creare una convergenza di intenti su una causa che riguarda tutti, in maniera indipendente da fazioni e orientamenti – si legge in una nota dell’Associazione -. Da troppi anni attendiamo provvedimenti risolutivi che tardano ad arrivare ed esigiamo che l’interesse per i giovani non sia più un semplice slogan”.

Di seguito riassunte le 5 priorità:
• adeguato investimento di risorse per garantire il numero medici di cui nei prossimi anni il SSN avrà bisogno
• certificazione e monitoraggio della qualità formativa delle Scuole di Specializzazione
• piena realizzazione del concorso nazionale di accesso alle specializzazioni
• blocco di ogni tentativo di creare canali formativi paralleli per assicurare un sistema uniforme di qualità della formazione.
• diritto al lavoro nel post specializzazione per il futuro del nostro SSN e del nostro Paese

 

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