È preoccupante l’allarme lanciato dal Movimento Italiano Genitori (Moige) e dalla Federazione Italiana Tabaccai (Fit): il consumo di tabacco tra i minori sta aumentando. I dati sono stati resi noti ieri dalle due associazioni durante la presentazione della seconda edizione di “Sos tabacco minori”. La città che ha il più alto tasso di baby fumatori risulta essere Napoli in cui il fenomeno del contrabbando è molto diffuso. Come ha affermato la presidente Moige, Maria Rita Munizzi, “la lotta al dell’illecito passa attraverso la maggiore consapevolezza da parte di tutti i venditori, genitori e figli, della pericolosità e della diffusione del contrabbando”.

La Guardia di Finanza lo scorso anno ha sequestrato ben 200 tonnellate di sigarette di contrabbando, molte delle quali in Campania, e denunciato 6.744 individui. Il 50% delle “bionde” introdotte irregolarmente in Europa, le cosiddette cheap white, provengono da Russia, Cina, Emirati Arabi ed Ucraina.

Da un’analisi condotta sui pacchetti di sigarette raccolti per le strade, uno su tre risulta essere di contrabbando, un dato sconvolgente se si pensa che in prossimità delle scuole si raggiunge addirittura il 50 per cento. Secondo l’indagine  condotta dall’Osservatorio Fumo, Alcol e Droga “Giovani e Fumo”, circa 7 genitori su 10 considerano “abbastanza diffuso” l’uso di sigarette illegali, mentre 4 su 5 parlano di accesso “piuttosto facile” al fumo di contrabbando. Sulla vendita di sigarette all’interno e fuori le tabaccherie, parla il presidente del sindacato provinciale tabaccai Fit di Napoli, Francesco Marigliano: “sappiamo che abbiamo l’obbligo di chiedere un documento che accerti la maggiore età. Noi ci atteniamo alla legge, ma è improbabile  che lo faccia chi vende tabacco illegalmente”.


Una storia vecchia 80 anni

Combattere il fumo tra i minori in Italia non è una novità. Se si va indietro nel tempo, si nota, con non poco stupore, che uno dei primi decreti risale al 1934. Il Regio Decreto 2316, “Testo unico delle leggi sulla protezione e l’assistenza della maternità e dell’infanzia”, stabiliva all’articolo 25 il divieto di vendita e somministrazione di tabacco ai minori di 16 anni. Tornando ai giorni nostri, un passo avanti è stato fatto nel 2012, con il decreto n.189 del 13 settembre che ha introdotto il divieto di vendita delle sigarette ai minori di 18 anni. Le sanzioni sono state inasprite per chi viola le norme: sanzione da 250 a 1000 euro, da 500 a 2000 euro in caso di recidiva, fino alla sospensione per tre mesi della licenza. Dal 1° gennaio 2013, tutti i distributori automatici sono stati dotati di lettori per il rilevamento dell’età tramite tessera sanitaria. Per quanto riguarda le sigarette elettroniche, queste sono state vietate dal Ministero della Salute ai minori di 18 anni.

Se avete vissuto un caso simile contattate la redazione di RC per una consulenza medicolegale gratuita!

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