Nella peggiore delle ipotesi, l’elaborazione delle linee guida previste dalla Legge Gelli-Bianco, potrebbe richiedere anche più di due anni

A 19 mesi di distanza dall’entrata in vigore della Legge Gelli-Bianco, la pubblicazione delle linee guida proposte dalle società scientifiche sembra essere ancora lontana. Lo stato dell’iter è riportato da un articolo pubblicato sul Giornale delle previdenza, la newsletter settimanale dell’Enpam.

Il ministero della Salute, a inizio novembre, ha accreditato 293 società scientifiche. Si attende ora la definizione, da parte dell’Istituto Superiore di Sanità, degli standard per l’elaborazione delle raccomandazioni.

Un decreto ministeriale del 27 febbraio 2018 spiega che il dicastero di Lungotevere Ripa ha istituito presso l’Iss il Sistema nazionale linee guida. In tale ambito è previsto che l’Istituto realizzi una piattaforma informatica che le società potranno utilizzare per presentare le proprie proposte.

L’infrastruttura tecnica è stata presentata lo scorso maggio, insieme al manuale operativo che contiene le procedure di valutazione.

Il documento fissa i limiti di tempo intercorrenti tra la richiesta di valutazione e la sottomissione al Centro nazionale per l’eccellenza clinica (Cnec). Minimo 6 mesi, massimo 2 anni.

Il Cnec a sua volta ha 30 giorni di tempo per valutare l’eleggibilità della linea guida proposta. La fase successiva prevede l’analisi del reporting e il controllo sulla qualità metodologica da parte di un panel di 3 esperti. Nel caso in cui uno di questi passaggi evidenziasse qualche carenza, la società proponente ha rispettivamente 30 e 60 giorni di tempo per porre rimedio.

Una volta pronto il giudizio conclusivo – come riporta un articolo pubblicato sulla newsletter settimanale dell’Enpam – il direttore del Cnec ha un ulteriore mese a disposizione per notificare il risultato finale dell’esame. Solo a questo punto le linee guida proposte saranno ufficialmente approvate.

In conclusione, quindi, prima che le linee guida possano essere a disposizione dei magistrati, in relazione a giudizi di responsabilità medica, ci vorranno almeno otto mesi. Nella peggiore delle ipotesi, invece, anche più di due anni.

 

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