La separazione rappresenta un momento particolarmente delicato per l’intero nucleo familiare che deve ristrutturarsi emotivamente  dal punto di vista organizzativo ed economico. La vita familiare dà ad ognuno di noi un modello da seguire,  in più ambiti: dall’affettivo al nostro rapporto con la legge e le regole. Quanto scrivo di seguito è rivolto ai genitori separati, ma è un buon vademecum per tutti i genitori
Ma cosa può fare un genitore per aiutare i figli durante la separazione? Nella maggior parte dei casi, il genitore è investito da una serie di sensi di colpa per quanto sta avvenendo, molte volte proprio questi sensi di colpa gli fanno adottare uno stile educativo permissivo tramite cui “ricompensare” il figlio per tutto il dolore che sta vivendo. Questo è un primo errore da evitare! Un piccolo pazientino mi diceva dei suoi genitori distratti ma pronti a soddisfare ogni richiesta economica “Sì, mi danno tutto dal punto di vista materiale, ma poi sono sempre solo.. è come se fossimo tre penne ma ognuno scrive per conto suo!”. I genitori,  durante una separazione, ma anche durante dei momenti di crisi e di cambiamento della famiglia, dovrebbero ricordarsi che è lecito provare dei sensi di colpa, ma non è giusto agire con i propri figli in base a quei sensi di colpa.
Quali sono i consigli che posso dare a dei genitori che si stanno separando per tutelare i figli?

  • Se possibile comunicate in maniera congiunta al figlio di aver scelto di separarvi e che la separazione non intacca il ruolo di madre e padre. Spiegate che è una scelta che è dipesa solo da voi adulti (spesso i figli credono di essere colpevoli e di poter far qualcosa per rimediarvi). Non è un bene adottare uno stile in cui si negano o non si affrontano i problemi, il bambino, anche se molto piccolo, li comprende ugualmente. Tutto quello che viene taciuto viene comunque interpretato dal bambino, che lo farà in chiave più fantasiosa.
  • Spesso ho sentito di genitori che, dopo la separazione, si sono allontanati per dei periodi anche dai figli. Il rapporto genitore-figlio necessita di continuità, di spontaneità e naturalezza il più possibile.  È un diritto dei figli mettere in primo piano i propri bisogni, non dei genitori!
  • È necessaria la disponibilità all’ascolto dei figli, anche laddove vogliano parlare di questioni leggere e frivole, o di altre delicate e più profonde.
  • È importante essere sinceri con i figli, ma siate in grado di proteggerli da contenuti non adatti a dei minori. Tutto ciò che riguarda la vostra o il vostro ex partner e non è lusinghiero lasciatelo fuori dagli argomenti di discussione con i figli. Qualche giorno fa parlavo con una madre separata e con tre figli piccoli, mi raccontava che durante i weekend in cui i figli sono col padre lui non permette loro di chiamarla, quindi si sentono solo quando è la madre a chiamare, dicendo ai bambini “Non ho il numero di vostra madre, lei non me lo dà”. Ecco, una frase del genere sarebbe uno spunto ottimale per poter iniziare una guerra, ma la madre  invece risponde  sempre ai figli “Caspita, mi dispiace! La prossima volta il mio numero glielo devo dare scritto su un pezzo di carta a papà!”.
  • Non criticare l’altro genitore è un segno non solo di civiltà, ma anche di amore verso i figli. Una sana identificazione con i modelli genitoriali permette anche un sano sviluppo di funzioni psichiche: che esempio diamo ad un figlio e quali sono le conseguenze nel momento in cui distruggiamo con le parole la sua figura materna o paterna? Ma soprattutto un genitore non ha nessun diritto di fare qualcosa del genere.
  • I figli non sono giudici, non devono diventare gli arbitri della nostra condotta o di quella del nostro ex. Non gli vanno chiesti pareri, giudizi, tantomeno di schierarsi a favore di uno o dell’altro.
  • I figli non sono uno strumento con cui poter ricattare l’altra parte. A volte mi è capitato di lavorare con coppie in cui una parte soffriva immensamente e profondamente per la fine della storia d’amore ed utilizzava il figlio per riavere accanto a sé l’ex partner. In questi casi, che riguardano più le donne che gli uomini, la donna deve ricordarsi che il figlio non è uno strumento di ricatto, mentre l’uomo deve essere fermo nella sua posizione ma anche capace di utilizzare tatto ed umanità con l’ex compagna.

I genitori sono responsabili del benessere psicofisico dei figli: screditare l’altro genitore, usare i figli come arma di ricatto, non ascoltarli, chiedergli dei parei, mettere davanti a loro le proprie necessità di partner ferito.. rappresentano dei traumi per i figli, di cui si è responsabili.  Non siamo mossi solo dalle intenzioni consce, anzi lo siamo maggiormente da quelle inconsce. Proprio quando vediamo che attaccare l’altra parte, strumentalizzare un figlio è “più forte di noi” allora ci si può, anzi si ci deve, rivolgere ad un esperto: quando nonostante tutte le buone intenzioni un genitore mette in atto comportamenti del genere è tenuto, moralmente, a farsi aiutare per garantire a se stesso ed al figlio il giusto benessere.
Riuscire a non far degenerare il rapporto con l’ex è una tutela per i figli e per il proprio ruolo di genitore, durante le mie esperienze da Consulente Tecnico di Parte, sia a Roma che a Salerno, osservo che la maggior parte delle volte ricordare ai genitori il rischio reale che i figli vengano tolti ad entrambi a causa dell’aggressività verbale e della conflittualità, è un buon motivo per cui calmare gli animi ed adottare uno stile più civile.

Dott.ssa Rosaria Ferrara

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