Il camice bianco era stato denunciato per rifiuto di atti di ufficio e falso, ma è riuscito a provare la diligenza del proprio operato dando mandato al proprio legale di avviare un’azione per calunnia contro i familiari della paziente

Era sta querelata per rifiuto di atti di ufficio e falso; ora l’azione legale si è ribaltata con la richiesta di apertura di un fascicolo da parte della Procura a carico  dei querelanti. Il medico, che era di turno presso il Pronto soccorso di un’Ospedale della provincia di Cosenza, era finito sotto indagine con l’accusa di aver indebitamente rifiutato di procedere al ricovero d’urgenza di una signora adducendo come motivazione la mancanza di posti letto disponibili presso la struttura.
Secondo la versione fornita dalla figlia della donna nelle denuncia e successivamente confermata sia dal figlio che dalla paziente stessa, il camice bianco non si sarebbe adoperata affinché l’ospedale, dopo aver prestato l’intervento di urgenza, assicurasse il trasporto della signora con una propria autoambulanza e un’adeguata assistenza sanitaria a bordo. Il medico avrebbe invitato i parenti a provvedere personalmente alla ricerca di un altro centro attrezzato disposto ad accettare il ricovero. L’indagata, inoltre, sempre stando al contenuto della querela, avrebbe falsificato le modalità di dimissione attestando nel verbale di Pronto soccorso che la paziente aveva rifiutato il ricovero; circostanza negata in toto dalla querelante.
La dottoressa, su espressa richiesta del suo avvocato difensore, è stata interrogata dal Pubblico ministero ed è riuscita a discolparsi provando la falsità delle accuse mosse nei suoi confronti con il sostegno di documenti che provavano la diligenza e la scrupolosità nel suo operato. Il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Castrovillari, quindi, ha accolto la richiesta di archiviazione avanzata dal Pm. In seguito alla decisione del giudice, il medico ha dato mandato al proprio legale di presentare una controquerela per calunnia con l’obiettivo di ottenere la condanna penale dei responsabili oltre che il risarcimento del danno subito.
 
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