Si parla spesso del Linfodrenaggio in vari ambiti, dal contesto estetico a quello riabilitativo, ed in effetti nessuno di questi rami applicativi è esente da un efficace coinvolgimento di tale metodica, è una tecnica manuale che consiste in una modulazione ed una canalizzazione della Linfa.

Che cos’è la Linfa?

Fluido organico di derivato, prodotto in siti anatomici denominati cisterne, dislocate in vari distretti dell’organismo, collegate tra loro da condotte denominate canali, decorrenti a livello anatomico in parallelo ad arterie e vene. Le cisterne ed i canali sono ubicati  nei tessuti organici a livello superficiale, sovente a ridosso degli strati più superficiali del derma. Stazioni linfatiche più rilevanti sono Tempie, Collo, Ascelle, Pube, Ginocchia, Caviglie.

Dove nasce il Linfodrenaggio?

Vari sono gli approcci alla modulazione della linfa, ma a Copenaghen nel secolo scorso tra le due guerre mondiali, il Dott. Emil Vodder mise in ordine e sviluppò con terminologia francese un metodo di esecuzione con manovre e ritmo specifici che prende per l’appunto la denominazione dell’inventore: Metodo Vodder.

Come si esegue e perché?

Il massaggio drenante Vodder è attualmente la tecnica più usata negli ambiti di modulazione della linfa, ossia nel trattare ristagni della medesima nei distretti corporei, in particolare a ridosso delle articolazioni. Si inizia l’applicazione aprendo con tecniche manuali  centripete, manovre dirette verso il cuore, le stazioni linfatiche dalla testa alla periferia, fino a giungere alla zona interessata. Nel distretto gonfio, si procede nel seguente modo: si svuota il distretto corporeo superiore, si apre la stazione superiore, e si convoglia verso di essa la linfa in eccesso nel distretto; la stazione inferiore, o quella più limitrofa, ci si limita a svuotarla.

Le manovre sono atti manuali di modica pressione, equivalenti ad uno sfioramento, eseguiti seguendo una cadenza ritmica costante, di intensità modulata “andante” musicalmente parlando, al ritmo di un avanzamento ogni tre secondi circa nel procedere su stazioni e canali.
Il tutto si ripete dalle tre alle sei esecuzioni, anche se sul numero di ripetizioni ci sono varie teorie ed impostazioni, relativamente al gonfiore ed alla densità della linfa,maggiore è la densità della medesima, più si deve effettuare passaggi. La sensazione è piacevole, da considerare antistress il trattamento del viso.

Tecniche di linfodrenaggio vengono utilizzate in centri estetici, come modalità di rilassamento, o nel Wellness. In ambito medico-fisioterapico, in particolare la metodica Vodder, trova spazio di applicazione nella traumatologia, nelle problematiche oncologiche, nelle sindromi di immobilizzazione, nel rimodellamento dei tessuti in ambito metabolico-nutrizionale, ed in tutte quelle fasi dove il ristagno linfatico diventa condizione patologica preponderante, od associata spesso a stasi sanguigna (edemi ).

Pressoterapia: dal manuale al meccanico

Si associa spesso al drenaggio linfatico l’utilizzo della Pressoterapia, metodica consistente in manicotti riproducenti le parti anatomiche, arti e tronco, le quali vengono  inserite nei suddetti ausili; nei medesimi si produce una pressione graduale ad aria, impostata sull’apparecchio dopo rilevazione della pressione arteriosa della persona, che drena letteralmente il distretto, non solo in ambito linfatico, ma anche plasmatico.

Gli effetti e le indicazioni ricalcano le indicazioni per il metodo Vodder,con la differenza che in tale ambito la manualità è sostituita da un approccio meccanico sulla zona trattata.

E presso la Meriben?

Nel nostro centro è possibile effettuare sia il linfodrenaggio manuale di Vodder , sia la pressoterapia. Il linfodrenaggio trova indicazioni soprattutto nelle condizioni di ristagno linfatico dovuto a diverse patologie ( ad esempio: esiti di mastectomia, post interventi addominali ) in persone con una condizione vascolare discretamente efficiente.

La pressoterapia, invece, trova indicazioni in tutti quei casi in cui il ristagno e quindi il gonfiore degli arti inferiori sono causati da insufficiente stimolo al ritorno venoso ( deficit della deambulazione, sovrappeso, cellulite , stress post allenamento ). Quindi ogni condizione di gonfiore o stasi può essere trattata efficacemente con la metodica più appropriata, solo dopo valutazione e successivo trattamento effettuato da personale qualificato.

Manlio Bitocchi

Dott. in Fisioterapia

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