La Federazione dei medici risponde prontamente approvando una mozione in cui si chiede al Governo di adottare tutte le misure necessarie per fare fronte all’emergenza relativa alla città di Taranto

In occasione della riunione del Consiglio nazionale della FNOMCeO, riunitosi nei giorni scorsi a Bari, il Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, si è rivolto ai presidenti degli Ordini dei Medici manifestando una forte preoccupazione per la situazione inquinamento che investe la città di Taranto.

Riferendosi alla vicenda Ilva, Emiliano ha usato parole forti, appellandosi e chiedendo l’aiuto di tutti i medici italiani per fermare quella che ha definito una vera e propria ‘strage’. “Il Governo – ha denunciato il Governatore – ha consentito a una fabbrica dannosa per la salute a livello mortale di continuare a emettere sostanze inquinanti nell’aria, nell’acqua, nel ciclo alimentare. Per ragioni di Stato, i tarantini devono accettare di morire in percentuale quasi doppia degli altri cittadini italiani: noi, questo, non possiamo permetterlo”.

A Taranto, infatti, secondo quanto emerso da un recente studio epidemiologico, anche dopo gli interventi di bonifica il particolato emesso dall’Ilva continua a determinare, con una correlazione diretta, rispetto ai picchi di maggior produttività della fabbrica o alla direzione dei venti, un aumento di mortalità per eventi cardiovascolari acuti. Dati che Emiliano ha affermato di aver presentato al Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, non più tardi di una settimana fa, alla Fiera del Levante.

Il Presidente della Regione ha quindi chiesto ai medici un altro atto di solidarietà, dopo il Documento sugli Ordini del Sud approvato nell’ambito dell’ultimo Consiglio. “Non stiamo chiedendo soldi: solo delle deroghe, almeno per Taranto. Perché a Taranto non è la criminalità a inquinare e uccidere: è lo Stato stesso”.

Il Consiglio nazionale FNOMCeO ha prontamente raccolto l’invito approvando una mozione in cui dichiara di sottoscrivere l’appello del Presidente Emiliano affinché il Governo autorizzi ogni possibile deroga per l’adeguamento delle dotazioni di personale e di strumentazione alle reali esigenze legate alla gravità della situazione, impegnandosi per una definitiva rimozione delle cause di inquinamento.

L’autorità regionale viene sollecitata a costituire un apposito gruppo di lavoro permanente sulla problematica con il concorso degli Ordini provinciali della Puglia, e a rinforzare ogni organismo di propria pertinenza, Arpa e Dipartimenti di prevenzione in primo luogo, per un efficace monitoraggio del fenomeno. In conclusione si ribadisce il dovere di ogni medico di essere tutore della salute anche attraverso l’azione civile di denuncia di situazioni di pericolo per i singoli e la collettività

“È tempo che la forza della Politica e la forza della Professione si uniscano – ha dichiarato il presidente FNOMCeO, Roberta Chersevani – per ottenere finalmente un risultato per la tutela della salute dei cittadini. Anche noi abbiamo da tempo chiesto un incontro, mai ottenuto, con il presidente Renzi. Siamo certi che, tra tutte le belle parole che mostra di conoscere, il nostro Presidente del Consiglio conosca anche la più importante: la parola Salute”.

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