In ospedale un neonato finisce in passeggino a causa della carenza di culle. Così, a Bari, si scopre un San Paolo con nidi sovraffollati e bagni rotti.

In ospedale un neonato finisce in passeggino, invece di trovare posto nella culla del nido. E questa non sembra essere l’unica criticità del San Paolo di Bari. Nonostante la direzione sanitaria dell’ospedale si difenda, parlando di un caso eccezionale dovuto a molte nascite concomitanti, sono tanti gli elementi critici emersi nel reparto di Ostetricia e Ginecologia.
Dopo la denuncia della madre del neonato “senza culla”, infatti, è trapelata l’immagine di un reparto al limite dell’agibilità. Armadi rotti, bagni fuori uso e senza porte, nidi in overbooking. Un quadro che sottende carenze importanti. Gli stessi pazienti, unitamente ai loro familiari, denunciano la situazione.

Il sovraffollamento

Nei momenti caldi, le dieci stanze che possono contenere 4 letti, arrivano ad ospitare fino a 30 pazienti. Sono gli stessi familiari dei degenti a parlare. Secondo la loro testimonianza, il problema più grosso, tuttavia, è quello della mancanza di privacy e di bagni. Troppo pochi per le esigenze delle pazienti ricoverate.
Inoltre, per raggiungere i servizi igienici, le degenti devono percorrere i lunghi corridoi del reparto. Per poi arrivare in stanze in condizioni precarie, con porte rotte,  lavandini e piatti doccia fuori uso, bidet praticamente inesistenti. Inoltre, si tratta di servizi igienici usati da tutti quelli che attraversano il reparto.

La situazione di degrado

Anche i medici confermano la situazione di degrado del reparto, da una delle dottoresse stesse definita da Terzo Mondo. E le culle dei neonati sono abbandonate nel centro della sala, in corridoio. Secondo alcune testimonianze, inoltre, sembra che il caso del bambino senza culla non sia stato il solo.
Dalla direzione del San Paolo, però, si ridimensionano i fatti. Il 18 settembre scorso sono nati 16 bambini. Per questo, spiega, il direttore generale dell’Asl, Vito Montanaro, uno di loro sarebbe rimasto senza culla. Tuttavia, afferma il direttore, dopo due ore il problema era già stato risolto.
Entro fine anno, affermano dalla direzione, la struttura sarà dotata di nuove stanze e nuovi arredi. Tuttavia, se in ospedale un neonato finisce in passeggino per carenza di culle, forse il potenziamento della struttura doveva essere già avvenuto.

La denuncia di spreco

E, sempre dal San Paolo di Bari, arriva anche una denuncia per “spreco”. Di fatto, tra le mura del reparto di Ostetricia e ginecologia c’è un’altra area, considerata all’avanguardia, ma usata pochissimo. È una sala operatoria inaugurata in pompa magna nel 2009, dall’allora governatore Vendola. Dopo essere rimasta chiusa per anni, è stata aperta nel 2014.
In quella sala dovrebbero essere effettuati i cesarei d’urgenza, ma viene usata solo come spazio per i day service.
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