La proposta, elaborata dal Cergas Sda Bocconi, prevede un modello assistenziale per i pazienti affetti da incontinenza urinaria più omogeneo, semplice ed equo

L’ incontinenza urinaria colpisce 4,5 milioni di italiani. I casi tutelati dal Ssn con la fornitura gratuita di pannoloni, tuttavia, arrivano a poco più di un milione. I tetti di spesa, peraltro, sono indistinti rispetto al livello di gravità del problema e diversi sia fra Regioni che da Asl ad Asl.

I pazienti assistiti dalla sanità pubblica, inoltre, ricevono solo due terzi degli ausili di cui avrebbero bisogno, in media 2,4 pezzi al giorno. Ciò comporta un esborso da parte delle famiglie di oltre 280 milioni l’anno per integrare forniture insufficienti o percepite di scarsa qualità. A questa cifra si aggiungono oltre 355 milioni spesi dal Ssn per fornire prodotti perlopiù inadeguati ai bisogni dei pazienti.

Per ottimizzare questa spesa e rispondere efficacemente alle esigenze dei pazienti arriva una proposta elaborata dal Cergas Sda Bocconi dell’Università Bocconi di Milano. Si tratta di un nuovo modello assistenziale che prevede l’erogazione omogenea in tutte le Regioni, a spesa pubblica complessiva invariata, di un bonus pannoloni da 9 a 56 euro in media a paziente, secondo la gravità della patologia, da utilizzare mensilmente tramite tessera sanitaria.

In tal modo si consentirebbe a ciascuno la libertà di utilizzare il proprio budget. Il tutto scegliendo finalmente il prodotto più adatto alle proprie esigenze fra quelli disponibili in farmacia o nella Asl di riferimento. A rimarcarlo è il coordinatore del progetto Francesco Longo, del Dipartimento di analisi delle politiche e management pubblico dell’università Bocconi di Milano.

“La scelta – prosegue Longo – potrà avvenire anche grazie all’aiuto di un tutor, farmacista o infermiere, che possa dare consigli sul presidio più adeguato senza incentivi a spingere l’uno o l’altro ausilio o dialogando con il sistema attraverso una piattaforma web”.

Il progetto punta a un sistema nazionale omogeneo, più semplice ed equo, sostenibile pur diminuendo la spesa per le famiglie.

E’ prevista infatti la possibilità di integrare la fornitura a un prezzo più vantaggioso, grazie a un accordo quadro tra fornitori e Ssn. Si stima che le famiglie potranno risparmiare fino al 3%. Ben 9 milioni di euro.

“Il nostro modello – spiegano dal Cergas Sda Bocconi – prevede infatti una pluralità di fornitori accreditati per la qualità del prodotto offerto”. Il paziente, quindi, non avrà più a disposizione un solo prodotto, definito in base a gare d’appalto che prediligono il criterio del prezzo più basso.

 

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