Allarmanti i dati contenuti nel report pubblicato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità sull’inquinamento atmosferico.

Ogni anno si registrano oltre 7 milioni di persone decedute a causa dell’inquinamento atmosferico ambientale sia esterno che domestico. Lo rende noto l’Oms con l’ultimo rapporto basato sui dati del 2016.

L’inquinamento atmosferico esterno da solo ha provocato circa 4,2 milioni di morti nel 2016, mentre l’inquinamento atmosferico domestico, dovuto alla cottura con combustibili e tecnologie inquinanti, ha provocato 3,8 milioni di morti nello stesso periodo.

L’Oms riconosce che l’inquinamento atmosferico è un fattore di rischio critico per le malattie non trasmissibili (NCD).

Causa circa un quarto (24%) di tutti i decessi per adulti a causa di malattie cardiache, 25% da ictus, 43% da malattia polmonare ostruttiva cronica e 29% dal cancro ai polmoni.

I dati elaborati dal rapporto Oms si riferiscono ad analisi effettuate in più di 4300 città di 108 diversi paesi. Parliamo quindi del database più completo al mondo sull’inquinamento atmosferico. L’Europa ha il più alto numero di luoghi che segnalano i dati.

In Africa i dati sono stati identificati solo per 8 dei 47 paesi della regione nonostante ora si abbiano misurazioni PM per più del doppio delle città rispetto alle versioni precedenti.

Un problema globale

I livelli di inquinamento atmosferico rimangono pericolosamente alti in molte parti del mondo: 9 persone su 10 respirano aria inquinata.

In generale, l’inquinamento atmosferico ha livelli più bassi nei paesi ad alto reddito, in particolare in Europa, nelle Americhe e nel Pacifico occidentale. Nelle città dei paesi ad alto reddito in Europa, l’inquinamento atmosferico abbassa l’aspettativa di vita media da 2 a 24 mesi.

A farne maggiormente le spese sono le persone più povere. Più del 90% dei decessi correlati all’inquinamento atmosferico si verificano infatti nei paesi a basso e medio reddito.

Sono colpiei in particolare Asia e Africa seguite dai paesi a basso e medio reddito della regione del Mediterraneo orientale, Europa e Americhe.

A livello globale, 15 fra le 20 città più inquinate si trovano in India, mentre 16 delle città europee più inquinate si trovano in Polonia. 

Qualità dell’area urbana

Le raccomandazioni dell’Oms sulla qualità dell’aria impongono ai paesi di ridurre l’inquinamento atmosferico ai valori medi annuali di 20 μg/m3 (per il pm10) e 10 μg/m3 (per il pm25).

Il 98% delle città nei paesi a basso e medio reddito con più di 100.000 abitanti non soddisfa le linee guida sulla qualità dell’aria dell’Oms. Nei paesi ad alto reddito la percentuale diminuisce al 56 per cento.

Molte delle megacittà del mondo superano di oltre 5 volte i livelli guida dell’Oms per la qualità dell’aria, rappresentando un grave rischio per la salute delle persone”.

Lo afferma Maria Neira, direttore del Dipartimento di salute pubblica, determinanti sociali e ambientali della salute dell’Oms.

Qualità dell’aria pessima significa maggiori costi per la sanità pubblica. “Quando l’aria inquinata ricopre le nostre città, le popolazioni urbane più vulnerabili – le più giovani, più vecchie e più povere – sono le più colpite”, afferma Flavia Bustreo Oms.

Allo stesso tempo, nota Carlos Dora dell’Oms Quando la qualità dell’aria migliora, i costi sanitari derivanti dalle malattie legate all’inquinamento atmosferico si riducono, la produttività dei lavoratori si espande e l’aspettativa di vita cresce.

Ridurre l’inquinamento atmosferico porta anche un ulteriore bonus climatico, che può diventare una parte degli impegni presi dai paesi per il trattato sul clima. ”

Le principali fonti di inquinamento atmosferico

L’inquinamento atmosferico è frutto di un inefficiente utilizzo dell’energia da parte dei cittadini, dell’industria, dell’agricoltura, dei trasporti e delle centrali a carbone.

La qualità dell’aria può anche essere influenzata da elementi naturali come fattori geografici, meteorologici e stagionali.

In alcune regioni, la sabbia e la polvere del deserto, la combustione dei rifiuti e la deforestazione sono infatti ulteriori fonti di inquinamento atmosferico.

Sfida globale per la salute pubblica

L’inquinamento atmosferico non riconosce confini secondo l’Oms. Migliorare la qualità dell’aria richiede quindi un’azione governativa sostenuta e coordinata a tutti i livelli.

La maggior parte delle fonti di inquinamento atmosferico urbano esterno non dipende dai cittadini.

Richiedono invece l’intervento dei responsabili politici nazionali e internazionali per promuovere trasporti più puliti, una produzione di energia e una gestione dei rifiuti più efficiente.

L’Oms registra che nell’ultimo anno oltre 1000 città si sono aggiunte al database.

“L’aumento delle città che registrano i dati sull’inquinamento atmosferico – sottolinea la dottoressa Neira – riflette un impegno per la valutazione e il monitoraggio della qualità dell’aria.

La maggior parte di questo aumento si è verificata nei paesi ad alto reddito, ma speriamo di vedere un simile aumento degli sforzi di monitoraggio in tutto il mondo “.

Importati passi avanti sono stati poi compiuti in questi anni per ridurre l’inquinamento atmosferico da particolato.

“Stiamo vedendo – sottolineaTedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’Oms –  sempre più governi aumentare gli impegni per monitorare e ridurre l’inquinamento atmosferico e un’azione più globale da parte del settore sanitario e di altri settori come i trasporti, l’alloggio e l’energia”.

Ad esempio, in soli due anni, il programma indiano Pradhan Mantri Ujjwala Yojana ha fornito a circa 37 milioni di donne che vivono al di sotto della soglia di povertà connessioni GPL gratuite per sostenerle nel passaggio al consumo di energia domestica pulita.

Città del Messico si è impegnata in standard più puliti per i veicoli: passaggio agli autobus senza fuliggine e il divieto di auto diesel private entro il 2025.

Combattere l’inquinamento atmosferico è un obiettivo primario per l’Oms. Molto è stato fatto ma il traguardo è ancora lontano per questo dal 30 ottobre al 1° novembre prossimi si terrà a Ginevra la prima Conferenza globale sull’inquinamento atmosferico e la salute per riunire governi e partner in uno sforzo globale per migliorare la qualità dell’aria e combattere il cambiamento climatico.

Barbara Zampini

 

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