Una rivoluzione per i diabetici in arrivo. Gli scienziati stanno infatti lavorando sulla creazione di “capsule” di insulina da sostituire alla tradizionale iniezione quotidiana.

Ogni giorno infatti milioni di persone hanno a che fare con la piccola siringa che consente di gestire i livelli di zucchero nel sangue. Un alternativa meno dolorosa pare dunque molto vicina e pillole di insulina potranno prendere il poste delle tradizionali siringhe.

Lo studio prevede dunque la somministrazione orale con piccole vescicole capaci di inviare l’insulina dove occorre. A capo di questo studio la Niagara University i cui ricercatori hanno condiviso i risultati dei loro test in vivo al 252esimo meeting nazionale dell’American Chemical Society (Acs), a Philadelphia. “Abbiamo sviluppato una nuova tecnologia chiamata * – spiega Mary McCourt, fra i coordinatori del gruppo di ricerca – che è una particella neutra a base lipidica in grado di fare alcune cose molto interessanti”.

Ora lo scoglio da affrontare è quella di far passare la pasticca assolutamente intatta dallo stomaco senza che si degradi per via dell’ambiente acido prima che arrivi all’intestino e quindi nella circolazione sanguigna, dove serve e dove infatti prima arrivava la siringa senza questo percorso.
Molti gli studi in corso per affrontare questo ostacolo. Rivestimenti polimerici che proteggano la proteina dagli acidi da una parte e esperimenti di insulina inalabile dall’altra. Gli studiosi si sono concentrati poi sull’incapsulamento utlizzando Cholestosome. Le pasticche sono fatte di molecole lipidiche naturali diverse però da altri farmaci a base lipidica. Una volta assemblati in sfere infatti i lipidi formano particelle neutre resistenti agli acidi dello stomaco. Una volta raggiunto l’intestino dunque i Cholestosome, il corpo li riconosce come qualcosa che deve essere assorbita. Le vescicole passano attraverso l’intestino nel flusso sanguigno, qui le cellule le prendono e le rompono, rilasciando l’insulina.

Gli studi sulle cavie hanno mostrato che alcune formulazioni di Cholestosome carichi di insulina hanno un’alta biodisponibilità, cioè le vescicole viaggiano nel flusso sanguigno e dunque l’insulina arriva a destinazione. Il prossimo passo, una volta ottimizzate le formulazioni, è la sperimentazione umana.

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