In sperimentazione per i diabetici una capsula in grado di liberare insulina nello stomaco con dei micro aghi lungo il tubo digerente

Una pillola capace di veicolare micro aghi lungo il tubo digerente per somministrare i farmaci direttamente nello stomaco, senza necessità di iniezioni. I primi a poterne beneficiare potrebbero essere i malati di diabete, per i quali è già in sperimentazione un dispositivo pensato per liberare insulina.

La novità arriva dagli Stati Uniti. Si chiama ‘Soma’ e tra gli ideatori e sviluppatori figura anche l’italiano Carlo Giovanni Traverso.

La capsula contiene un minuscolo ago ‘caricato’ con 0,3 milligrammi di insulina umana ed è capace di auto orientarsi. Indipendentemente da come ‘atterra’ nello stomaco, è in grado di indirizzarsi alla parete dell’organo dove praticherà la sua iniezione.

I test sugli animali hanno dato esito positivo.

La capsula, sottolineano gli studiosi, “è stata in grado di rilasciare abbastanza insulina da abbassare lo zucchero nel sangue fino a livelli paragonabili a quelli ottenuti con le tradizionali iniezioni cutanee”.

La punta dell’ago, agganciato alla capsula con una molla tenuta in posizione da un disco zuccherino, è costituita quasi al 100% da insulina liofilizzata. L’asta dell’ago, ossia la parte che non punge lo stomaco, è fatta di materiale biodegradabile.

Una volta che Soma viene ingerita e arriva a destinazione, l’acqua con cui entra in contatto scioglie tutte le componenti inutili. L’unica a rimanere è il micro-ago all’insulina, che si infilerà nella parete gastrica dove farà il suo lavoro senza poter più viaggiare liberamente.

Poiché la parete dello stomaco è priva di recettori del dolore, secondo gli scienziati, le ‘iniezioni ingoiabili’ non dovrebbero produrre fastidio.

Quanto all’efficacia e alla sicurezza, tuttavia, serviranno ulteriori ricerche per capire gli effetti cronici di punture gastriche quotidiane.

L’obiettivo degli ideatori, in ogni caso,  non è fermarsi all’insulina. I ricercatori hanno infatti dimostrato che ‘Soma’ può essere adattata per trasportare anche altri farmaci proteici. La speranza quindi è di poter aiutare non solo i diabetici, ma chiunque richieda terapie oggi somministrabili esclusivamente con iniezioni o infusioni. “Il nostro scopo – afferma Traverso – è facilitare l’assunzione di farmaci da parte dei pazienti, in particolare dei medicinali che richiedono un’iniezione. Il più classico è l’insulina, ma ce ne sono molti altri”.

 

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