La lesione del diritto all’oblio si configura quando la diffusione della notizia non risponde più a un reale interesse pubblico che ne ha giustificato e legittimato la diffusione all’epoca dei fatti narrati 

In caso di reato grave, sul diritto all’oblio prevale l’ interesse pubblico. Lo ha stabilito la Suprema Corte di Cassazione con la sentenza n. 38747/2017 in una causa che vedeva parte in causa il principe Vittorio Emanuele di Savoia.

Nel caso esaminato il diritto all’oblio non è stato riconosciuto in quanto il principe non è stato ritenuto esente da responsabilità sotto il profilo civilistico in un caso che ha visto la morte di un uomo 39 anni fa.

“Il diritto all’oblio sulle proprie vicende personali che fa capo ad ogni persona – si legge nella sentenza -, si deve confrontare, invero, col diritto della collettività ad essere informata e aggiornata sui fatti da cui dipende la formazione dei propri convincimenti, anche quando da essa derivi discredito alla persona che è titolare di quel diritto”.

Il diritto all’oblio è il diritto dell’individuo a essere dimenticato. Il suo riconoscimento mira a salvaguardare il riserbo imposto dal tempo a un notizia già resa di dominio pubblico.

La concreta attuazione di tale diritto, tuttavia, presenta numerose difficoltà legate soprattutto alla possibilità data dai mezzi informatici di rinvenire la notizia e di darne in maniera autonoma nuova diffusione anche a distanza di molto tempo dall’accadimento.

Esso, inoltre, si scontra con altri diritti, quali l’esercizio della cronaca giornalistica e l’interesse pubblico alla diffusione della notizia, chiamando in causa la disciplina della tutela della privacy del singolo individuo.

Il diritto all’oblio è privo di una normativa specifica. Esso nasce come conseguenza di varie elaborazioni dottrinali e italiane e soprattutto delle Autorità Garanti Europee.

Per una disamina approfondita relativa alla sua tutela e al suo esercizio si invita a leggere l’art. “Il diritto all’oblio, ovvero il diritto a essere dimenticati” dell’avv. Fabrizio Cristadoro.

 

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