Presentando la ‘dichiarazione integrativa a favore del contribuente’, si possono ottenere crediti in compensazione per l’imposta versata a partire dal 2012

Riconoscimento fino al 100 per cento dell’Irap versata negli ultimi 5 anni. E quanto prevede l’articolo 5 del DL 193/2016, ovvero il cosiddetto Decreto fiscale, che ha introdotto la possibilità di presentare la ’dichiarazione integrativa a favore del contribuente’ fino alla scadenza del termine di decadenza dell’azione accertatrice anche per l’Imposta Regionale sulle Attività Produttive, con l’allungamento da quattro a cinque anni del periodo in cui si può andare a ritroso per ottenere il credito.
In altri termini, chi agirà nel corso del 2017 potrà recuperare l’IRAP versata a partire dal 2012; i crediti che emergeranno andranno in compensazione, sin da subito per quanto riguarda l’ultimo anno e per il resto fin dall’anno successivo a quello in cui è stata presentata la dichiarazione integrativa. Le cifre naturalmente variano da medico a medico; considerando un valore medio nazionale del 4% di IRAP, su un reddito imponibile di 70mila euro è possibile vedersi riconoscere oltre 15mila euro.
“Secondo quanto stabilito da recenti sentenze della Cassazione n. 9451/2016, 7291/2016 e 7371/2016 – spiegano i legali di Consulcesi – possono accedere ai rimborsi tutti i professionisti con un unico dipendente che abbia mansioni di segreteria o meramente esecutive, ad esempio una segretaria o un infermiere (ma non un altro medico) con orario full-time o due dipendenti con orario part-time; sono esenti dall’IRAP anche i medici professionisti che svolgono l’attività in forma associativa in convenzione con il Servizio sanitario nazionale che hanno uno o più dipendenti. In entrambi i casi deve essere verificata la presenza di beni strumentali non eccedenti il minimo indispensabile per l’attività”.

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